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Media Service: Consiglio svizzero della stampa; Licenziato per aver rispettato la propria coscienza?
Un document
Interlaken (ots)
Presa di posizione 63/2013
(http://presserat.ch/_63_2013_htm)
Parti: X. c. «Bon à Savoir»
Tema: Clausola di coscienza; Linea editoriale.
Reclamo respinto
Riassunto
Licenziato per aver rispettato la propria coscienza?
Un ex redattore del periodico per consumatori «Bon à savoir» denuncia il suo ex datore di lavoro per averlo costretto a scrivere in favore dell'iniziativa «Pro Service Public» e di averlo licenziato perché si era rivolto al Consiglio della stampa. Il Consiglio però non ha accolto il suo reclamo.
Nel marzo del 2012, «Bon à Savoir» aveva lanciato, insieme con altri periodici per consumatori, un'iniziativa denominata «Pro Service Public». Alla fine di giugno 2013 un ex collaboratore del periodico si è rivolto al Consiglio della Stampa denunciando di essere stato costretto a scrivere in favore dell'iniziativa contro la propria coscienza. Inoltre, alla fine di agosto, al ritorno dalle vacanze, in seguito al reclamo da lui presentato, sarebbe stato licenziato. La domanda posta al Consiglio era: può un collaboratore essere obbligato a scrivere contro la propria coscienza? La direzione di «Bon à Savoir» risponde che gli articoli a favore dell'iniziativa emanavano da un gruppo di sostenitori volontari, dei quali oltretutto il giornalista faceva parte. La sua richiesta di uscirne sarebbe stata subito accolta. «Bon à Savoir» rivendica di essere una rivista socialmente impegnata. Il licenziamento non avrebbe alcun rapporto con il reclamo presentato al Consiglio della stampa, bensì sarebbe motivato da continue divergenze di opinione sulla linea del periodico.
Il Consiglio della stampa ha respinto il reclamo. Gli articoli sull'iniziativa popolare non hanno un carattere puramente pubblicitario e inoltre sono contrassegnati dal logo dell'iniziativa. Al lettore risulta chiaro che si tratta di una campagna politica. Inoltre, il reclamante non adduce prove a sostegno dell'affermazione di essere stato costretto a scrivere. Certo, sarebbe consigliabile che «Bon à Savoir» si desse uno statuto di redazione, con relativa precisazione della linea editoriale, per quanto sia evidente il suo impegno di tutela dei consumatori. Circa il licenziamento, si è in presenza di una parola contro l'altra, e il Consiglio della stampa non è messo in condizione di accertare che un legame con la presentazione del reclamo c'è stato. Se tale fosse il caso, si sarebbe in presenza di una grave violazione dell'etica professionale.
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