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Il Consiglio della stampa deplora «Schweizer Journalist»: Una comparazione fuori luogo (Presa di posizione 70/2019)
Un document
Bern (ots)
Parti: Conzett c. «Schweizer Journalist»
Tema: Verità / Diritto di essere ascoltati in caso di addebiti gravi / Omettere informazioni importanti
Reclamo accolto sul punto principale
Riassunto
Il Consiglio svizzero della stampa constata che la serie di servizi dagli Stati Uniti pubblicata dal sito online «Republik» conteneva di fatto errori su punti specifici, e tuttavia considera ingiustificabile compararlo al «caso Relotius», come fa il periodico specializzato «Schweizer Journalist».
La serie pubblicata da «Republik» consisteva in cinque servizi dal Sud degli Stati Uniti. Vi si descrivevano le mutazioni in atto della società americana e i retroscena dell'ampio sostegno che il presidente Donald Trump vi raccoglie. La durissima critica di «Schweizer Journalist«, pubblicata sui numeri di febbraio e aprile 2019, li comparava al ben noto scandalo del falsario tedesco Claas Relotius (il reporter dello «Spiegel» licenziato per aver pubblicato notizie false). In «Schweizer Journalist» si parlava di «un sentore di Relotius» («Ein Hauch von Relotius») e di «costruzione magistrale» («Meisterhaft konstruiert») esattamente del tipo che utilizzava Relotius. Criticati soprattutto i molti errori contenuti in una delle puntate: manipolazioni ed esagerazioni che, di fatto, non reggono a una seria verifica.
Anche il Consiglio della stampa ha dunque potuto constatare, verificando punto per punto, tutta una serie di errori e di imprecisioni contenuta nei servizi, ma non è potuto giungere alla conclusione che fossero il prodotto di un deliberato tentativo di manipolazione, di falsità volute. Nel giudizio pronunciato sul caso il Consiglio si esprime così: «Non è evidente che vi si possa riconoscere un grado di voluta falsificazione come in 'Relotius'».
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