Schweizer Presserat - Conseil suisse de la presse - Consiglio svizzero della stampa
L'azienda passa le critiche al sindacato... uno strano modo di rispondere (presa di posizione 47/2020)
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Bern (ots)
Parti: MS Direct AG c. "work"
Tema: Verità / Omettere informazioni importanti / Diritto di essere ascoltato / Accuse ingiustificate
Reclamo respinto
Riassunto
Il Consiglio svizzero della stampa ha respinto un reclamo della società di servizi MS Direct contro il giornale sindacale "work". Il giornale aveva riferito, sotto il titolo "Muffa, molestie e salari scadenti", circa le condizioni di lavoro praticate in un call center gestito di MS Direct. Il fornitore di servizi ha sostenuto dinanzi al Consiglio della stampa che il giornalista di "work" non aveva interpellato correttamente la società, che l'articolo era impreciso, che varie carenze erano state da tempo corrette e che espressioni come "la società dello scandalo" erano ingiustificate e ingiuste.
"work" risponde di aver inviato a MS Direct 16 domande precise senza ricevere risposte quanto al contenuto, l'azienda sostiene di averle trasmesse al sindacato Syndicom, che risponderebbe alle domande. Dopotutto, erano state pubblicate solo le accuse degli ex dipendenti dell'azienda, che erano sostenute da almeno due fonti.
Il Consiglio della stampa constata che "work" non ha violato il dovere di consultare la parte criticata. Il giornalista non poteva presumere che un terzo, il sindacato Syndicom, avrebbe dovuto rispondere al posto della società. Se MS Direct avesse avuto bisogno di più tempo per rispondere, avrebbe dovuto precisarlo in modo chiaro. E il termine "la società dello scandalo" è ritenuto dal Consiglio un'esagerazione abbastanza ammissibile per una pubblicazione sindacale.
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