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Respinto reclamo contro NZZ: il Consiglio della stampa non può chiarire questioni scientifiche controverse (presa di posizione 39/2022)
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Berna (ots)
Parti: Union Schweizerischer komplementärmedizinischer Ärzteorganisationen c. "Neue Zürcher Zeitung"
Tema: Verità / Deformazione dei fatti
Reclamo respinto
Riassunto
Nel mese di dicembre del 2021, la NZZ ha pubblicato un articolo dal titolo ""Impfempfehlung? Nein, dazu können sich Schweizer Homöopathen nicht durchringen" (Raccomandare la vaccinazione? No, gli omeopati svizzeri proprio non ce la fanno). In questo contesto è stato sottolineato come "secondo un sondaggio del 2014 quasi il 10% degli svizzeri cerca di curarsi con i globuli nonostante l'assenza di prove scientifiche che ne dimostrino un'efficacia superiore a quella del placebo. Alcuni, anche se non tutti i seguaci della medicina dolce, sono scettici nei confronti della medicina basata sull'evidenza e sono quindi ricettivi nei confronti delle teorie cospirative sui presunti danni del vaccino contro il Covid 19".
L'Unione delle associazioni mediche svizzere di medicina complementare ha presentato un reclamo contro il testo. Ritiene che l'affermazione del giornalista della NZZ, a detta del quale non esiste alcuna prova riguardo all'efficacia dei rimedi alternativi, sia falsa, e aggiunge che vi sono studi che lo dimostrano. Considera la seconda affermazione, secondo cui i sostenitori della medicina complementare sarebbero ricettivi alle teorie del complotto, una mera espressione non dichiarata del proprio parere soggettivo. Esistono peraltro anche degli studi che dimostrano come non vi sia alcun legame tra l'uso di medicinali omeopatici e la disponibilità o meno a farsi vaccinare.
Nella propria decisione il Consiglio della stampa afferma che non è suo compito risolvere questioni scientifiche controverse. Esso verifica unicamente se un testo è conforme ai requisiti della "Dichiarazione dei doveri e dei diritti del giornalista".
Dopo un'approfondita discussione, il reclamo è stato respinto. Sebbene il reclamante abbia presentato studi che dimostrano l'efficacia dei rimedi alternativi, vi sono anche opinioni scientifiche serie che la contestano. Il dizionario Duden definisce, tra le altre cose, il termine "evidenza" come "fatto incontestabile", "conoscenza inconfutabile".
Letta in questa chiave la formulazione utilizzata non è errata; tuttavia, sarebbe stato auspicabile che la NZZ avesse utilizzato una formulazione più differenziata.
Per quanto riguarda l'affermazione che i sostenitori della medicina complementare sono più ricettivi alle teorie cospirative e si vaccinano meno spesso, ci sono prove sia a favore che contro detta tesi. Pertanto, nemmeno riguardo a questo punto è stata dimostrata una violazione della "Dichiarazione dei doveri e dei diritti del giornalista".
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