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Il Consiglio della stampa rimprovera il "Blick": Verità e obbligo di rettifica violati
Berna (ots)
Parti: X. e Y. c. "Blick"
Temi: ricerca della verità e obbligo di rettifica
Con l'articolo "Weltweiter Ausstieg vom Atomausstieg" (Abbandono globale del nucleare), il "Blick" ha violato il codice dei giornalisti.
Il Consiglio svizzero della stampa ha accolto un reclamo secondo cui l'inizio del testo è errato. Si riferisce in particolare alle frasi "Am Samstag hat Japan der Opfer der Reaktorkatastrophe von Fukushima gedacht. Zwölf Jahre ist es seit dem Atom-GAU her, der 20'000 Menschen das Leben gekostet hat." (Sabato il Giappone ha commemorato le vittime del disastro nucleare di Fukushima. Sono passati dodici anni dal disastro nucleare che ha causato la morte di 20.000 persone). Il Consiglio della stampa ritiene che la seconda frase violi il dovere di dire la verità.
È accertato come sia stato lo tsunami generato dal terremoto di Tohoku dell'11 marzo 2011 a costare la vita a migliaia di giapponesi. Con un evento che ha fatto notizia in tutto il mondo, la precisione è imperativa.
Dal punto di vista politico, il dibattito sull'energia nucleare e sull'energia atomica è inoltre troppo rilevante per poter semplicemente supporre, come sostiene il "Blick", che l'espressione "Atom-GAU" (disastro nucleare), venga intesa anche dal lettore medio come un termine generico che include la catastrofe di Fukushima.
Quando si trattano argomenti così importanti e controversi, i fatti devono essere corretti; sono essenziali, non solo per gli articoli stessi, ma per la discussione nel suo insieme. Il "Blick" ha violato il codice dei giornalisti anche perché, pur essendosi accorto della formulazione inesatta a distanza di poche ore, e avendola corretta online, si è astenuto dal pubblicare un'errata corrige in una delle successive edizioni cartacee. Questo sarebbe stato d'obbligo. (Presa di posizione 24/2023)
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