Meinrad Flüeler / www.spasshalten.ch
Petizione: Un'eredità comune - una novità mondiale
Meggen (ots)
In occasione dell'imminente riforma dell'imposta sulle successioni, Meinrad Flüeler di Meggen, Lucerna, ha presentato questa settimana una controproposta sotto forma di petizione alla Cancelleria federale di Berna. Al Consiglio federale e al Parlamento è stato chiesto di istituire un fondo di eredità. In tale fondo è prevista un' "eredità comune", vale a dire una somma che va da un minimo 30.000 a un massimo di 100.000 CHF che viene destinata a quasi tutti i trentenni (sono previsti i diseredati). Principalmente tale fondo di eredità deve essere finanziato mediante una tassa di successione e un'imposta sulle donazioni della Confederazione di massimo il 10%. L'obiettivo è stimolare la forza di innovazione inutilizzata della giovane generazione e quindi anche la fragile economia in modo costante.
La presente riforma dell'imposta sulle successioni del partito evangelico svizzero (PEV) favorisce i benestanti che hanno appena ricevuto un'eredità mentre il cambiamento demografico penalizza le giovani famiglie che hanno urgente bisogno di denaro. Alla petizione viene affiancata una proposta di imposta progressiva sul reddito in base al patrimonio. Anch'essa una novità e il modo più giusto di concepire un'imposta. Ci si augura che tutto ciò trovi consenso nella riforma fiscale annunciata dal giudice federale Eveline Widmer-Schlumpf.
Poiché l'attuale finanziamento del sistema pensionistico AVS mediante i costi non salariali si fonda su un errore insito al sistema e deve essere modificato quanto prima, l'iniziativa del PEV diventerà nulla. Gli svantaggi dei costi non salariali gravano pesantemente sul sistema macroeconomico. Le aziende devono affrontare spese prima che i prodotti apportino delle entrate (Prof. Götz W. Werner), cosa che tra l'altro ostacola la ricerca e lo sviluppo (2012 Merck-Serono/2014 Syngenta). Inoltre, il franco svizzero forte pesa sulle esportazioni e richiede importazioni, un circolo vizioso negativo. Parimenti anche l'iniziativa del partito verde liberale svizzero (GLP) "Imposta sull'energia invece dell'IVA" non ha senso. Non è possibile avere granito dalla Cina e la guerra della pizza sul Reno.
La soluzione è l'IVA sociale. Con un'IVA che va dal 15 al 25%, quindi conforme ai parametri europei, grazie alle entrate supplementari, la Svizzera si trova nella comoda posizione di poter finanziare il sistema pensionistico in modo principalmente libero, favorevole alle imprese e ai consumatori. I consumi totali, anche le importazioni, finanzierebbero il sistema pensionistico ottenendo un ampio consenso e le esportazioni si alleggerirebbero. Con la soppressione del conteggio dell'AVS sono stati creati posti di lavoro dal salario basso e il volontariato non è più svantaggiato. Si assiste a un aumento del 6% su tutti gli stipendi e l'AVS viene pagata solo con i consumi.
La petizione è disponibile sul sito www.spasshalten.ch / Impulse zur Verfassung
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