Ambulatoriale prima di stazionario (AVOS)
L'elenco degli interventi ambulatoriali cura i sintomi ma non le cause
Berna (ots)
Il trasferimento delle prestazioni dal settore stazionario a quello ambulatoriale ha un effetto positivo sui costi complessivi dell'assicurazione malattia obbligatoria (AOMS). Tuttavia, l'impatto del passaggio al regime ambulatoriale si è rivelato più modesto di quanto ci si aspettasse, considerati gli sforzi promossi in tal senso a livello cantonale e nazionale. È questa, in sintesi, la conclusione di un'analisi realizzata da curafutura che copre il periodo dal 2015 al 2019.
La scelta dei Cantoni di portare avanti con determinazione a partire dal 2017 l'ambulatorizzazione aveva suscitato un'ampia eco mediatica. Da allora sono passati diversi anni. Sulla base dei dati di fatturazione dei suoi membri (Helsana, CSS e Sanitas), curafutura ha analizzato il periodo compreso tra il 2015 e il 2019 e ha evidenziato le tendenze seguenti.
Difficoltà iniziali e risultato più modesto del previsto
Il trasferimento delle prestazioni ha prodotto un effetto nella direzione auspicata, che però si è rivelato più modesto del previsto, in particolare nella fase iniziale. Del resto, anche le differenze cantonali a livello di attuazione sono state importanti. Solo dopo l'introduzione dell'elenco nazionale con 6 gruppi di interventi è stato possibile accelerare l'ambulatorizzazione. Questo elenco, vincolante a livello nazionale, è stato introdotto nel 2019, ossia due anni dopo il primo elenco cantonale con 16 interventi (per le cifre dettagliate vedi la Sintesi).
Se riferito a 10 000 assicurati, il numero di casi standardizzati nel settore stazionario è diminuito del 24,4% nel periodo considerato, mentre i casi nel settore ambulatoriale hanno segnato una crescita del 12,4% a fronte di un aumento complessivo moderato dei casi (ambulatoriali e stazionari) pari al 2,1%.
Impatto sui costi lordi dell'AOMS positivo ma modesto
Se si considerano i costi lordi dell'AOMS per assicurato, nel 2019 si osserva un calo dei costi totali (ambulatoriali e stazionari) rispetto all'anno precedente, che risulta ancora più pronunciato se il confronto viene fatto con il primo anno del periodo in esame, ossia il 2015. Occorre precisare però che i risparmi possono essere attribuiti solo in parte al passaggio al settore ambulatoriale. Ad avere un ruolo fondamentale sono stati altri fattori come l'intervento del Consiglio federale nella struttura tariffaria Tarmed nel 2018 o la stagnazione generale del numero di casi nel settore stazionario (per le cifre dettagliate vedi la Sintesi).
Risparmi potenziali per quasi 100 milioni di franchi all'anno
Supponendo che il 90% dei 6 interventi inclusi nell'elenco nazionale possa essere eseguito in regime ambulatoriale, i calcoli di curafutura per il 2019 indicano un risparmio potenziale per l'AOMS di 24,8 milioni di franchi (estrapolazione per tutta la Svizzera). Se si tiene conto dei risparmi realizzati dai Cantoni, che ammontano a 73,5 milioni di franchi, per i 6 gruppi di interventi risulterebbe un risparmio totale di 98,3 milioni di franchi.
Conclusione: gli incentivi negativi hanno un effetto frenante
curafutura conclude quindi che laddove è opportuno sul piano medico, fattibile dal punto di vista tecnico ed economicamente più conveniente, gli interventi devono essere eseguiti ambulatorialmente. Gli incentivi negativi, imputabili tra l'altro a sistemi di finanziamento diversi per i settori ambulatoriale e ospedaliero, hanno un effetto frenante.
Per questo motivo, curafutura ritiene importante che il finanziamento uniforme delle prestazioni ambulatoriali e stazionarie (EFAS) venga portato avanti con urgenza, perché permetterà di ridurre l'onere che grava sugli assicurati e sui contribuenti senza peraltro compromettere la qualità delle cure mediche, a tutto vantaggio dei pazienti.
Secondo Pius Zängerle, direttore di curafutura, le distorsioni tariffarie che già esistono nel settore ambulatoriale possono essere corrette se il Consiglio federale approverà il nuovo tariffario TARDOC, che gli è stato sottoposto per approvazione. TARDOC riflette le condizioni economiche attuali e lo stato della medicina e della tecnica medica e verrà adeguato a cadenza regolare in base agli sviluppi futuri.
Contatto:
Pius Zängerle, direttore curafutura, 079 653 12 60, pius.zaengerle@curafutura.ch
Céline Antonini, responsabile Svizzera italiana, 076 596 6040, celine.antonini@curafutura.ch