Comunicato stampa : 20 anni CannaTrade Festival
La CannaTrade – la fiera internazionale per i clienti business e finali - compie 20 anni!
Sempre sulla stregua dello stesso principio – un evento per 500 persone – la CannaTrade festeggerà il suo ventesimo compleanno. Dal 2 al 4 luglio 2021, nell’area della BernExpo, dove 20 anni fa tutto ebbe inizio e dove ritornerà l’anno prossimo, si terrà il «20 years CannaTrade – Festival». Con 20 stand e tutti i noti highlight come la CannaSwissCup-AwardShow, il Joint Roll Contest Swiss Championship e il Hemp Food Festival. Ben Arn è convinto che, malgrado il formato ridotto, con la musica e l’area di Chillout coperta si potrà creare la tipica atmosfera CannaTrade.
Tutte le informazioni relative alla CannaTrade nonché il 20 years CannaTrade Festival si trovano qui www.cannatrade.ch
CannaTrade è raggiungibile per domande e informazioni:
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Un compendio sulla storia ventennale di CannaTrade e sulla storia della canapa in Svizzera
La storia della CannaTrade inizia nel 2001, quando dalle “Schweizer Hanftagen” (le giornate svizzere della canapa)” a Berna nasce la fiera internazionale della canapa, la CannaTrade. Erano i tempi dei “Duftsäckli” (i sacchetti odorosi) e dei canapai, il cui numero a quanto pare superava quello delle panetterie. Il motivo era una lacuna legislativa sugli stupefacenti, che vietava la canapa solo quando veniva consumata per motivi ricreativi. Per alcuni anni la Svizzera diventò quindi il paese no. 1 della canapa a livello mondiale: il paese alpino attraeva tutti “gli esponenti della scena”, che volevano partecipare alla febbre dell’oro verde.
In quei tempi la CannaTrade era una delle tre grandi fiere canapiere europee, insieme con la “Cannabusiness” in Germania e la “Highlife” in Olanda. È tuttavia la sola delle tre che è sopravvissuta agli difficili anni che seguirono. Il declino prese avvio in tutti e tre i paesi in seguito a un cambiamento del contesto politico. La Germania, che viene a tutt’oggi considerata un paese repressivo in materia di cannabis, fu la prima a tirare il freno d’emergenza. Nel 2005 l’industria canapiera tedesca sparì dalla circolazione. La fiera “Highlife” in Olanda resistette ancora qualche anno ma, nonostante la liberale politica olandese in materia di canapa, dovette poi chiudere i battenti. Anche per la CannaTrade, con la fine dei leggendari “Duftsäckli”, le cose si misero male. Fino nel 2008 in Svizzera venne ancora tollerata la vendita di semi (destinati alla coltivazione), prodotto che veniva venduto da circa il 40% degli espositori della CannaTrade. Nella primavera 2008, tre giorni (!) prima dell’ultima fiera della canapa a Berna, venne soppresso anche questo dilettevole articolo.
Ben Arn, organizzatore della CannaTrade dal 2006, si ricorda ancora con esattezza quel fatidico giorno: “Ci trovavamo già nella Festhalle della BernExpo intenti ad allestire la fiera, quando ci venne recapitata la lettera delle autorità: ‘Le sementi non sono ammesse nella fiera, gli stands che contravvengono a questa disposizione saranno chiusi immediatamente.’ Lanciai uno sguardo nel padiglione e vidi il grande logo della Greenhouse Seed Cooperation che pendeva dal soffitto… fui costretto a informare tutti i 30 rappresentanti delle banche di sementi che non avrebbero potuto vendere i loro prodotti durante la fiera”. Il danno era enorme – espositori e venditori erano amareggiati e CannaTrade in agonia. Gli affari sementieri si spostarono verso la California e la Spagna, poiché in quei due paesi le leggi relative alla coltivazione della canapa sarebbero state allentate.
Tuttavia nel “quartier generale” di CannaTrade, nonostante le circostanze avverse, nessuno pensava di arrendersi. Quando nel 2009, contemporaneamente alle date previste per la fiera, a Berna si sarebbero svolti i Campionati mondiali di disco su ghiaccio e gli alberghi registravano il tutto esaurito, si decise di trasferire la fiera a Basilea, nel “Dreiländereck” Svizzera-Francia-Germania, dove contrariamente al cantone di Berna, il divieto di fumare non era ancora stato introdotto. Gli espositori si poterono convincere, salvo la maggioranza delle banche di sementi, che con la partecipazione avrebbero potuto attirare nuovi clienti dai tre paesi limitrofi, conferendo alla fiera la dovuta legittimità. La partenza dei produttori sementieri ebbe tuttavia un impatto sfavorevole che attivò la spirale negativa anticipata sin dall’inizio, in quanto dato che la coltivazione non era più ammessa anche gli utensili all’uopo non servivano più, e la sola presenza di stands connessi al fumo ricreativo e agli accessori non permetteva alla CannaTrade di sopravvivere.
Dopo aver subito perdite economiche alle due fiere di Basilea, la CannaTrade nel 2011 dovette inserire una pausa di riflessione per ridefinirsi. Mentre in Spagna erano consentiti i Cannabis Social Club e in certi States americani, dopo aver ammesso la cannabis come rimedio medicinale, fu legalizzato il consumo ricreativo, in Svizzera, in fatto di politica in materia di droga, regnava un blocco totale. Sfortunatamente il fallimento dell’iniziativa sulla canapa del 2008 era troppo vicino per poter sperare che le cose potessero prendere una svolta favorevole. Eppure, in quell’anno si verificò qualcosa che passò quasi inosservato ma che si rivelò la pietra angolare per l’attuale boom CDB: la Svizzera modificò i valori massimi di THC ammessi per la canapa industriale dal 0,3% all’1%. Senza prenderne atto consapevolmente quali conseguenze questo mezzo percento di THC avrebbe poi avuto, dal 2012 gli organizzatori progettarono di tenere in vita la CannaTrade a un ritmo biennale come piccole fiera nazionale dedicata alla canapa. La Stadthalle di Dietikon disponeva del padiglione adatto all’intento, così dal 2013 al 2016 si tennero tre edizioni CannaTrade nelle immediate vicinanze di Zurigo. Non si poteva definirla una fiera specialistica sulla canapa, si trattava piuttosto di un incontro amichevole degli addetti ai lavori in Svizzera, con alcuni ospiti provenienti dall’estero, che insieme evocavano i bei tempi passati e che comunque manifestavano la loro presenza. Eventi che fanno a tutt’oggi parte di ricordi piacevoli, anche se gli organizzatori svolgevano tutto il lavoro senza retribuzione, come attività volontaria, fino a quando un bel giorno nel 2016 squillò il telefono della CannaTrade e un cliente dal nome Bio Can AG comunicò che voleva esporre delle infiorescenze di erba alla CannaTrade 2016. Infiorescenze di erba? Ben Arn si ricorda della chiamata come fosse ieri: “Stavo scendendo dalla macchina quando squillò il mio cellulare e mi si comunicò, in confidenza, che era stata trovata una via per la vendita legale di erba alla Fiera. Non credevo alle mie orecchie, pensavo fosse uno scherzo e gli chiesi di fornirmi i documenti ufficiali. Li ricevetti poco dopo e immediatamente si accese la speranza che il settore della canapa Svizzera, e con ciò anche CannaTrade, sarebbe potuto tornare a rifiorire…” E così fu. Non ancora nel 2016, ma nell’anno successivo, riportando la febbre dell’oro verde. La CannaTrade si trasferì da Dietikon a Zurigo-Oerlikon nel padiglione 622 e le due fiere del 2018 e del 2019 erano subito al completo. Da un giorno all’altro la piccola e intima fiera svizzera della canapa era assurta a uno dei più importanti punti d’incontro dell'industria canapiera europea. Nel 2019 clienti da oltre 40 paesi visitarono la fiera e il prossimo passo era chiaro: ritorno alle origini, a Berna, in una delle più grandi aree espositiva del paese.
I lavori di progettazione per una CannaTrade 2020 dalle dimensioni raddoppiate rispetto alle edizioni 2018 e 2019 presero subito avvio. Il successo era (e resta) enorme, si lavorava febbrilmente giorno e notte. Fin nel fatidico marzo 2020, quando un microscopico virus ha paralizzato il mondo e annientato la CannaTrade 2020. Due mesi prima dell’inaugurazione della fiera revoca totale, un disastro finanziario, come spiega Ben Arn. “Immaginatevi 10 mesi di intenso lavoro, tutti i partner e le prestazioni possibili erano state prenotate, fornite e pagate – e poi dover disdire“. Ma fortunatamente gli espositori non ci hanno abbandonato. Si manifestarono solidali, non chiesero il rimborso dei pagamenti effettuati, anzi, contribuirono con un supplemento del 25% a tappare il buco causato dal coronavirus. E tutto ciò, malgrado si sia dovuta annullare anche la fiera 2021 e rinviarla al maggio 2022. Ben Arn spiega il motivo di tanta fedeltà nel fatto che: “Da un lato questo comportamento risale alle mutate circostanze politiche. Grazie a progetti pilota (articoli sperimentali) e alla nuova legislazione concernente la coltivazione e l’esportazione di canapa medicinale THC, la Svizzera è ritornata sulla scena internazionale dell’industria canapiera. Dall’altro lato il motivo risiede anche nel fatto che da molti anni intratteniamo un rapporto stretto e amichevole, con molti espositori. Questi fattori sono stati fondamentali per la solidarietà dimostrata nei nostri confronti.”
E così nel suo 20o anno di vita CannaTrade è viva e vegeta e guarda fiduciosa a un futuro promettente. La fiera 2022 è completamente esaurita. La pausa imposta da Covid è stata impiegata per realizzare una nuova serie di eventi riservati ai clienti commerciali. Già nello scorso settembre è stato organizzato a Zurigo il primo evento b2b Network Event dal nome “CB Club – Cannabis Business Club of Switzerland”. La prossima edizione si terrà a Montreux, non appena saranno consentite manifestazioni per 200 persone. E nel settembre di quest’anno, a Zurigo, avrà luogo la prima fiera commerciale “CB Expo – Cannabis Business Expo and conference”. Malgrado il continuo coprifuoco a livello europeo, la fiera è già semi-esaurita. Al momento possiamo supporre che potrà essere realizzata, poiché è prevista per 500 al massimo 1000 visitatori al giorno e non per 10’000 come la grande CannaTrade.
Sempre sulla stregua dello stesso principio – un evento per 500 persone – la CannaTrade festeggerà il suo ventesimo compleanno. Dal 2 al 4 luglio 2021, nell’area della BernExpo, dove 20 anni fa tutto ebbe inizio e dove ritornerà l’anno prossimo, si terrà il «20 years CannaTrade – Festival». Con 20 stand e tutti i noti highlight come la CannaSwissCup-AwardShow, il Joint Roll Contest Swiss Championship e il Hemp Food Festival. Ben Arn è convinto che, malgrado il formato ridotto, con la musica e l’area di Chillout coperta si potrà creare la tipica atmosfera CannaTrade. “Dopo un anno intero senza eventi, senza musica dal vivo e senza CannaTrade, attendo con impazienza l’arrivo di questo “giubilante week-end”, e penso di non essere il solo. La 20 years CannaTrade sarà un mix tra “back-to-the-roots” e la gioiosa attesa della prossima, grande CannaTrade.
Tutte le informazioni relative alla CannaTrade nonché il 20 years CannaTrade Festival si trovano qui www.cannatrade.ch
CannaTrade è raggiungibile per domande e informazioni:
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Facts CannaTrade 2022
Oltre 250 espositori da tutto il mondo presenteranno i loro prodotti affermati, novità e innovazioni connessi alla cannabis. I clienti godranno l’incomparabile atmosfera della CannaTrade con l’esclusiva Business Lounge per i clienti commerciali, la rilassante Chillout-Area per i visitatori, l’Hemp Food Festival e tante altre chicche.
CannaTrade informa su tutti gli aspetti della canapa; gli espositori appartengono alle seguenti categorie.
CBD, CBG / Sementi / Piante / Vape / Food / Medicina/ Grow / Raccolta / Laboratorio / Logistica / Servizi / Paraphernalia / Natura / Media / Istituto / Arte, giochi
Per la CannaTrade 2022 sono già riservati tutti gli stands. Le ditte interessate possono iscriversi nella lista d’attesa.
La CannaTrade e i suoi espositori rispettano le direttive legali. L’entrata alla CannaTrade è consentita solo a chi ha compiuto 18 anni.
Monbijoustrasse 17
CH-3011 Bern
Switzerland
Tel. +41 (0) 31 398 02 35
Indirizzo per gli invii: CannaTrade.ch SA, casella postale 627, CH - 3000 Berna 22