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Bundesamt f. Umwelt, Wald und Landschaft

BUWAL: Strutture a forte affluenza Centri commerciali, mercati specializzati e impianti a forte affluenza più vicini agli agglomerati

Berna (ots)

Berna, 7 novembre 2002
Se i centri commerciali, i mercati specializzati e gli impianti del 
tempo libero vengono progettati e costruiti lontano dagli 
agglomerati, la causa non va ricercata nella legislazione sulla 
protezione dell'aria, come presumono due mozioni trasmesse dal 
Parlamento. Questa la conclusione dell'Ufficio federale 
dell'ambiente, delle foreste e del paesaggio (UFAFP) e dell'Ufficio 
federale della pianificazione del territorio (ARE). Affinché in 
futuro queste strutture a forte affluenza possano essere realizzate 
in modo ottimale nei pressi degli agglomerati e nelle vicinanze dei 
nodi del traffico, è necessario migliorare il coordinamento: gli 
strumenti della protezione dell'aria e della pianificazione del 
territorio devono essere meglio armonizzati.
Negli ultimi anni parecchi grandi centri commerciali e mercati 
specializzati sono stati costruiti lontano dagli agglomerati urbani. 
Di conseguenza aumentano il traffico individuale e l'inquinamento 
atmosferico. Il 10 per cento del traffico motorizzato individuale va 
addebitato alle strutture a forte affluenza. Nel contempo queste 
strutture accentuano la frammentazione del territorio e richiedono 
la costruzione di nuove strade. Dal punto di vista della protezione 
dell'ambiente e della pianificazione del territorio un'ubicazione 
lontana dai centri densamente popolati è pertanto problematica. 
Simili strutture a forte affluenza di pubblico dovrebbero essere 
ubicate nelle vicinanze dei centri e dei nodi del traffico.
Gli autori delle due mozioni trasmesse dal Parlamento presumono che 
il motivo della tendenza a privilegiare siti periferici vada 
ricercata soprattutto nella legislazione sulla protezione dell'aria. 
I provvedimenti di igiene dell'aria volti a limitare il traffico 
motorizzato (ad esempio riducendo il numero di posteggi) 
indurrebbero inoltre gli investitori a realizzare i loro progetti 
lontano dai centri. Qualora fosse appurata una contraddizione tra 
gli obiettivi della pianificazione del territorio e quelli della 
protezione dell'aria, le relative prescrizioni andrebbero 
modificate.
La legislazione sulla protezione dell'aria non deve essere 
modificata Nella pratica il presunto conflitto si verifica solo di 
rado. È quanto emerge dal rapporto di Rudolf Muggli, direttore 
dell'Associazione svizzera per la pianificazione ASPAN, elaborato a 
seguito delle due mozioni ("Publikumsintensive Einrichtungen - 
Verbesserte Koordination zwischen Luftreinhaltung und Raumplanung"). 
Lo studio è stato commissionato dall'Ufficio federale dell'ambiente, 
delle foreste e del paesaggio (UFAFP) e dall'Ufficio federale dello 
sviluppo territoriale (ARE). Dalla pubblicazione emerge che le 
prescrizioni in materia di protezione dell'aria sono abbastanza 
duttili e consentono ai Cantoni di coordinare la loro politica di 
igiene dell'aria con l'auspicato sviluppo del territorio. Per questo 
motivo e poiché altri quattro motivi determinanti hanno portato 
all'abbandono di progetti (v. riquadro), non è necessaria una 
modifica della legislazione sulla protezione dell'aria.
Un migliore coordinamento garantisce siti idonei È per contro 
indispensabile un migliore coordinamento degli strumenti della 
protezione dell'aria e della pianificazione del territorio. E questo 
tanto più che il problema delle limitate capacità del traffico 
stradale nei grandi agglomerati urbani di Basilea, Berna, Ginevra, 
Losanna, Lucerna, San Gallo e Zurigo sta diventando l'ostacolo 
principale all'autorizzazione di centri commerciali, mercati 
specializzati e impianti del tempo libero. In futuro si rafforzerà 
pertanto la tendenza a costruire grandi centri in luoghi con un buon 
collegamento con la rete dei trasporti pubblici.
Un esempio di coordinamento riuscito è il previsto complesso di 
Berna-Brünnen. Il modello del Canton Berna relativo al numero di 
movimenti e ai chilometri percorsi dai veicoli (v. scheda tecnica 
2), che sfrutta il margine di manovra consentito dall'attuale legge 
sulla protezione dell'ambiente, consente in questo caso la 
costruzione di un impianto commerciale e per il tempo libero alle 
porte di Berna. Il Canton San Gallo prevede un altro modello 
nell'ambito del piano direttore 2002, che contribuisce al migliore 
coordinamento tra gli obiettivi della protezione dell'aria e quelli 
della pianificazione del territorio mediante precise basi 
pianificatorie (scheda tecnica 2).
Prossimo passo: aiuto all'esecuzione per i Cantoni Tali modelli non 
garantiscono in futuro l'approvazione di tutte le domande di 
autorizzazione di strutture a forte affluenza. Essi rafforzano però 
la certezza del diritto per tutte le cerchie interessate, dal 
momento che sarà possibile fare affermazioni più vincolanti sui 
requisiti che i siti devono adempiere. Si riduce così la probabilità 
che vengano inoltrati reclami e ricorsi che ritardano la 
realizzazione dei progetti. Il prossimo passo dell'UFAFP e dell'ARE 
consisterà nell'elaborazione di un aiuto all'esecuzione per i 
Cantoni, utile ai fini di un migliore coordinamento tra protezione 
dell'aria e pianificazione del territorio.
UFAFP  UFFICIO FEDERALE DELL'AMBIENTE, 
DELLE FORESTE E DEL PAESAGGIO 
Servizio stampa
Informazioni
- Gérard Poffet, vicedirettore UFAFP, tel. 031/324 78 60
- Pierre-Alain Rumley, direttore ARE, tel. 031/322 40 51
- Rudolf Muggli, direttore dell'Associazione svizzera per la 
pianificazione ASPAN, tel. 031/380 76 76
Allegati
- Schede tecniche (in francese)
- Relazioni delle persone di contatto (in francese)
Pubblicazione Il rapporto dell'UFAFP/ARE è stato pubblicato con il 
titolo "Publikumsintensive Einrichtungen - Verbesserte Koordination 
zwischen Luftreinhaltung und Raumplanung", Schriftrenreihe Umwelt 
Nr. 346 (in tedesco e francese con riassunto in italiano). 
Ordinazioni: UFAFP, Documentazione, fax: 031 324 02 16, e-mail: 
mailto:docu@buwal.admin.ch; numero di ordinazione SRU-346-D.
Internet
La pubblicazione può essere scaricata anche in formato PDF: 
http://www.ambiente-
svizzera.ch/buwal/it/medien/publikationen/index.html
http://www.are.admin.ch
La legislazione sulla protezione dell'aria non ostacola i progetti 
Negli ultimi anni solo in pochi casi la legislazione sulla 
protezione dell'ambiente è stata all'origine della mancata 
realizzazione di progetti che prevedevano la costruzione di 
strutture a forte affluenza nei pressi degli agglomerati. Nel suo 
rapporto Rudolf Muggli indica quattro motivi principali, che 
emergono dagli esempi concreti presi in esame:
Capacità stradali insufficienti - I nodi del traffico stradale 
situati nella valle della Limmat, tra Spreitenbach e Dietikon, sono 
già oggi al limite delle loro capacità, a prescindere dall'eventuale 
realizzazione di centri commerciali e mercati specializzati. Per i 
problemi che è facile prevedere, il mobilificio IKEA intende perciò 
rinunciare alla costruzione di un nuovo centro in un'area da 
azzonare a Dietikon (ZH), ampliando invece l'attuale sito di 
Spreitenbach. - In seguito ai problemi del traffico attorno al 
raccordo autostradale di Crissier (A1), i Comuni all'ovest 
dell'agglomerato di Losanna hanno concordato con il Cantone una 
moratoria delle autorizzazioni, per consentire l'elaborazione di 
soluzioni congiunte.
Collegamento insufficiente con la rete dei trasporti pubblici - Un 
centro previsto a Adliswil è stato respinto dal Tribunale 
amministrativo zurighese e dal Tribunale federale per 
l'insufficiente allacciamento alla rete dei trasporti pubblici. - A 
Dietikon, il Tribunale federale ha addotto gli stessi argomenti per 
un centro commerciale, ritenendo insufficiente il collegamento con 
la rete dei trasporti pubblici.
Protezione di centri cittadini esistenti - Il parlamento della città 
di Wädenswil (Canton Zurigo) ha adottato prescrizioni restrittive 
sull'area di Neubüel, situata nei pressi dell'autostrada, dove al 
massimo 15'000 metri quadri potranno essere utilizzati per scopi 
commerciali. Sono ammessi soltanto centri che vendono oggetti di una 
certa dimensione, come mobili o articoli per il giardino.
Ragioni inerenti alla pianificazione territoriale
- Il Consiglio di Stato del Canton Lucerna ha respinto la modifica 
del piano direttore cantonale che avrebbe consentito la costruzione 
di un grande impianto per il tempo libero previsto sull'area del 
Comune di Inwil, destinata un tempo ad accogliere una centrale 
nucleare. Per una serie di motivi il sito non sarebbe adatto ad 
accogliere un impianto di 85'000 metri quadri e 1,5 milioni di 
visitatori all'anno: da un lato il traffico supplementare 
comporterebbe rallentamenti e code sull'uscita dall'autostrada, 
causando un incremento del traffico nei Comuni limitrofi; dall'altro 
non vi sarebbe né un collegamento con la rete

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