Firma elettronica equiparata alla firma autografa
Berna (ots)
Licenziato messaggio relativo alla LF sui servizi di certificazione
Equiparando la firma elettronica alla firma autografa, il Consiglio federale si prefigge di incrementare il commercio elettronico. A tale scopo, martedì, ha licenziato il messaggio e il disegno di una legge federale sui servizi di certificazione nel campo della firma elettronica.
Nella procedura di consultazione, la legge federale sui servizi di certificazione nel campo della firma elettronica (SCFel) - all'epoca presentanta sotto il titolo di avamprogetto di una legge federale sulla firma elettronica - fu, nell'insieme, accolta positivamente. La SCFel segue la concezione dell'avamprogetto e tiene conto delle critiche formulate nella procedura di consultazione. La disposizione, che parifica la firma elettronica alla firma autografa qualora la firma elettronica si rifà a un certificato rilasciato da un prestatore di servizi di certificazione riconosciuto, rappresenta il punto capitale del disegno di legge. In tal modo, in avvenire, si potranno stipulare per via elettronica anche i contratti per i quali finora era necessaria la tradizionale firma autografa.
La SCFel sostituisce l'ordinanza sui servizi di certificazione elettronica la cui durata è limitata. Tale ordinanza, che è entrata in vigore il 1º maggio 2000 e la cui regolamentazione ha carattere sperimentale, istituisce la base legale per il riconoscimento facoltativo di prestatori di servizi di certificazione. È in particolare considerata come prestazione di servizio di certificazione il rilascio di certificati elettronici che certificano che una chiave pubblica può essere ricollegata a una determinata persona nonché la pubblicazione di detti certificati in un elenco pubblico. La combinazione della chiave pubblica e di quella privata consente di identificare il mittente di un documento firmato elettronicamente. Permette inoltre di verificare se, dopo la firma elettronica, il documento sia stato modificato o non.
Il titolare risponde degli abusi della sua chiave privata
La SCFel definisce le condizioni per il riconoscimento dei prestatori di servizi di certificazione. Stabilisce inoltre che il titolare può essere chiamato a rispondere degli abusi della sua chiave privata. Tale responsabilità presuppone tuttavia che il titolare non si sia attenuto alle misure precauzionali atte a garantire la segretezza della sua chiave privata. Il Consiglio federale descriverà in modo più circostanziato tali misure precauzionali in un'ordinanza. Da parte sua, il prestatore di servizi di certificazione deve rispondere della qualità della sua prestazione di servizio. In tal modo la SCFel crea i presupposti per sicuri rapporti d'affari per via elettronica.
Nei rapporti con le autorità, anche lo Stato è interessato a una sicura comunicazione elettronica. Pertanto anche il pubblico potere dovrebbe poter offrire servizi di certificazione. La SCFel tiene inoltre conto dell'invito a un maggiore impegno statale, invito che è divenuto più pressante dopo l'annuncio della cessazione dell'attività della Swisskey SA: infatti la SCFel prevede che il Consiglio federale possa dare l'incarico a un'unità amministrativa di offrire certificati digitali qualificati che potrebbero essere utilizzati anche nei rapporti di diritto privato. Questa disposizione considera la possibilità che nessun prestatore privato di servizi di certificazione chieda un riconoscimento. Per il momento il DFGP esamina se lo Stato debba rilasciare un'identità digitale a ogni cittadino o addirittura a ogni abitante.
Contributo all'e-government
La SCFel istituisce infine la base legale perché in avvenire si possa comunicare per via elettronica con il registro fondiario e con il registro di commercio. Dovrebbero essere segnatamente possibili comunicazioni per via elettronica e la trasmissione per via elettronica di informazioni (autenticate) sul contenuto di detti registri. Il Consiglio federale disciplinerà le condizioni per i rapporti per via elettronica con i registri.
Per accelerare il licenziamento della SCFel, il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) ha presentato contemporaneamente al Consiglio federale il messaggio e il rapporto sulla consultazione. In merito all'avamprogetto di una legge federale sul commercio elettronico, che è stato parimenti messo in consultazione lo scorso gennaio e che estende notevolmente la protezione dei consumatori, il DFGP riferirà al Consiglio federale in un secondo tempo. Attualmente il DFGP sta analizzando i risultati della consultazione. Grazie a detta procedura, il Parlamento potrà trattare la SCFel entro la fine dell'anno in corso.
Contatto:
Felix Schöbi, Ufficio federale di giustizia, tel. +41 31 322 53 57