Commission de la concurrence (Comco)
La Comco precisa la sua pratica
Berna (ots)
Nel corso della conferenza stampa annuale, la Comco ha precisato la sua pratica in tre ambiti. Si tratta dell'eliminazione, tramite conciliazione, di restrizioni alla concorrenza, dell'applicazione della legge sui cartelli alle PMI e della comunicazione relativa all'intensità con cui gli accordi verticali intralciano la concorrenza.
La Commissione della concorrenza (Comco) ha tenuto la sua conferenza stampa annuale il 19 febbraio 2002. Essa ha presentato il suo rapporto annuale 2001 ed ha approfittato dell'occasione per precisare alcuni aspetti particolari della sua pratica attuale e futura.
In un primo tempo, la Comco ha precisato che si sforza di trovare con gli autori di restrizioni alla concorrenza una conciliazione per la loro soppressione. Questo modo di fare è legato a vantaggi importanti, quali la rapidità nel trattamento delle procedure e una migliore gestione delle risorse.
In un secondo tempo, la Comco ha spiegato che non applica la legge sui cartelli (LCart) unicamente a scapito delle PMI, come è stato più volte sostenuto. Sia nell'ambito degli abusi di posizione dominante sia in quello del controllo delle fusioni, le PMI sono state raramente in conflitto con la legge sui cartelli. Al contrario, esse sono state sovente protette da interventi in favore della concorrenza. Solo gli accordi presi fra PMI possono rivelarsi problematici da un punto di vista della concorrenza. Ma fino al momento in cui tali accordi rafforzano l'efficienza economica (per es. la promozione della ricerca in comune, la vendita in comune) non sollevano, in generale, alcuna obiezione. Per contro, se delle PMI concorrenti si accordano sui prezzi, sulle quantità o sulla ripartizione geografica del mercato e sopprimono così la concorrenza, questi accordi sono considerati dei cartelli rigidi. Tali accordi hanno degli effetti nocivi sui consumatori simili alle restrizioni alla concorrenza causate dalle grandi imprese e sono combattuti dalla Comco senza compromessi.
Infine, la Comco ha presentato la sua comunicazione, già annunciata all'inizio del mese di gennaio 2002, in relazione all'intensità con cui gli accordi verticali intralciano la concorrenza. La comunicazione precisa che gli accordi che riducono la libertà dei commercianti nel fissare i loro prezzi e che isolano artificialmente il mercato svizzero rispetto a quello estero intralciano sempre notevolmente la concorrenza. Tali accordi sono ammessi unicamente se rafforzano l'efficienza economica.
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