economiesuisse - Programmi congiunturali miliardari minacciano l'attrattività della piazza economica
Zürich (ots)
Un eventuale terzo programma congiunturale dovrebbe essere orientato su una politica finanziaria e su una politica di crescita durevole
Misure di politica finanziaria e fiscale supplementari hanno un effetto poco soddisfacente sulla congiuntura in Svizzera. La politica monetaria e gli stabilizzatori economici sono più efficaci: queste sono le conclusioni di uno studio di economiesuisse. Un terzo programma congiunturale avrebbe principalmente l'effetto di aumentare l'indebitamento e dunque di nuocere all'attrattività della piazza economica svizzera. economiesuisse si impegna per una politica della crescita durevole. L'organizzazione mantello dell'economia si oppone ad ulteriori spese, quando la validità della misura è discutibile. Occorre avantutto evitare gli effetti prociclici degli aumenti d'imposta e di tasse.
La Svizzera attraversa la crisi economica più profonda dopo la Seconda Guerra mondiale. Il numero dei disoccupati continuerà ad aumentare. La pressione politica per ulteriori interventi statali è forte. Come ha ribadito Gerold Bührer durante la conferenza stampa, è giusto attenuare questa recessione importante mediante misure basate sul mercato del lavoro e rinunciare ad aumenti d'imposta che avrebbero un effetto prociclico. Il presidente dell'organizzazione mantello dell'economia svizzera indica inoltre che «la solidità finanziaria e l'attrattività fiscale sono particolarmente importanti nel caso della Svizzera. [...] Programmi congiunturali troppo generosi, che mettono in serio pericolo l'equilibrio delle finanze, ostacolerebbero notevolmente le prospettive di crescita e d'occupazione.»
Pascal Gentinetta, direttore di economiesuisse, ha sottolineato che l'aumento incontrollato e illimitato delle spese dello Stato e delle prestazioni sociali, come pure le misure per il mantenimento delle strutture non sono da ritenere interessanti per il futuro. Dobbiamo soprattutto rafforzare la nostra competitività a lungo termine in maniera mirata. Secondo Gentinetta, «si tratta di far progredire le riforme previste. Inoltre, bisogna continuare a migliorare l'accesso delle nostre imprese ai mercati esteri importanti». La Svizzera sarà allora pronta a cogliere le opportunità che si presenteranno in occasione della ripresa.
Christoph Schaltegger, responsabile del settore Finanze e fiscalità di economiesuisse, ha spiegato che si giustifica un ricorso alla politica finanziaria a titolo sussidiario, ma che comunque il freno all'indebitamento deve essere rispettato. L'esperienza mostra che l'effetto in Svizzera è stato limitato. Ciò si spiega a seguito del grado d'apertura economica e dell'elevato tasso di risparmio nel nostro paese. Una politica monetaria adeguata e stabilizzatori economici forti sono più efficaci. Non da ultimo, i vasti programmi di spese comportano dei pericoli. «Non bisogna trascurare i rischi che questi programmi d'impulso pongono in materia d'indebitamento, di riduzione del margine di manovra finanziario, di minacce di aumenti d'imposta o di programmi di risparmio e di crescita costante delle spese», ha concluso Schaltegger. Eventuali misure devono tener conto delle ricadute sulla politica finanziaria. Alfine di evitare di aggravare gli oneri dell'economia occorre, secondo Schaltegger, evitare gli aumenti d'imposta e di tasse o per lo meno ritardare la loro entrata in vigore.
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