Energia del legno della Svizzera italiana: Accensione corretta: senza fumo dopo 15 minuti
Zurigo (ots)
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Caminetti aperti e chiusi, stufe svedesi e in maiolica, cucine a legna e caldaie a ceppi: in Svizzera sono in funzione quasi 600'000 piccoli riscaldamenti a legna ad accensione manuale. Da un lato, questi impianti forniscono un significativo contributo alla diversificazione del nostro approvvigionamento energetico. Dall'altro lato, sono di importanza fondamentale per l'accettazione e l'immagine dell'energia del legno presso la popolazione.
Affinché il piccolo impianto a legna non scaldi soltanto il corpo e l'anima del proprietario, ma eviti anche di creare scontento e disturbo nel vicinato, basta attenersi a tre semplici regole: innanzi tutto bisogna avere il riscaldamento giusto, poi occorre utilizzare il combustibile adatto e infine è necessario adottare il metodo di accensione corretto in funzione del tipo di legna e di stufa.
Il riscaldamento giusto...
Durante il rigido inverno 2005/2006, le polveri fini sono state per settimane l'argomento che ha dominato l'opinione pubblica. In risposta a questa situazione, il 1° gennaio 2008 sono entrate in vigore nuove e più severe disposizioni dell'ordinanza contro l'inquinamento atmosferico (OIAt). Per gli impianti di combustione a legna sia grandi, sia piccoli, i valori limite di emissione sono stati notevolmente ridotti. Dal 1° gennaio 2008, i nuovi piccoli impianti di combustione a legna prodotti in serie (stufe o caldaie con una potenza termica inferiore a 70 kW) possono essere messi in commercio soltanto se provvisti di una dichiarazione di conformità. Cosa significa? Con la dichiarazione di conformità obbligatoria, i fabbricanti, gli importatori e i rivenditori garantiscono con la loro firma che il prodotto in questione è stato testato secondo le vigenti norme EN da un laboratorio di prova accreditato e che i risultati delle misurazioni rispettano i valori limite in vigore per quanto riguarda le emissioni. I consumatori che intendono acquistare un riscaldamento a legna di alta gamma, non si limitano al certificato di conformità, ma considerano anche il marchio di qualità di Energia legno Svizzera ( www.energia-legno.ch ). I riscaldamenti prodotti in serie per i quali il venditore non è in grado di esibire una dichiarazione di conformità non possono più essere installati e messi in funzione. I riscaldamenti a legna prodotti singolarmente, come stufe in maiolica e ad accumulazione o caminetti, non possono essere testati sul banco di prova. In questo caso, il legislatore ha dunque dovuto trovare altre soluzioni. I singoli impianti prodotti artigianalmente non sono pertanto soggetti alla dichiarazione di conformità, ma devono essere progettati e realizzati in base al programma di calcolo dell'Associazione svizzera degli impresari fumisti e piastrellisti ASIFP (o equivalente) oppure essere dotati di un sistema di separazione delle polveri che assicuri un abbattimento delle stesse di almeno il 60%. Queste prescrizioni valgono soltanto per i nuovi impianti. I piccoli impianti a legna con potenza termica inferiore a 70 kW sono tuttora esonerati dall'obbligo di misurazione.
... con il combustibile adatto...
Qui le regole sono estremamente semplici: nei riscaldamenti a legna caricati manualmente può essere bruciata esclusivamente legna allo stato naturale, stagionata per almeno 1-2 anni. È invece vietato bruciare in particolare rifiuti, carta, cartone e materiali sintetici, nonché qualsiasi tipo di legno trattato, come ad esempio imballaggi o vecchi mobili. Negli ultimi anni, la maggior parte dei Cantoni ha reso più severi i controlli della combustione per i piccoli riscaldamenti a legna, soprattutto per quanto riguarda il combustibile utilizzato.
... e l'accensione corretta!
Numerose ed estese misurazioni effettuate negli ultimi anni hanno evidenziato che persino le migliori stufe e la legna più pulita non hanno un funzionamento ottimale se il fuoco non viene appiccato a regola d'arte. Da qualche tempo viene pertanto propagandato un nuovo metodo di accensione. In che cosa consiste esattamente? La risposta, come spesso accade, va cercata presso i nostri avi. Non avendo telefono, fax o e-mail, per trasmettere rapidamente un messaggio su lunghe distanze utilizzavano i famosi fuochi d'altura, grandi cataste di legna collocate sui crinali, che una volta accese producevano fumo e fiamme visibili da molto lontano. Durante il giorno, la catasta di legna veniva accesa nella parte inferiore, così da generare molto fumo. Durante la notte, invece, la catasta veniva accesa con lunghe fiaccole nella parte superiore per ottenere una grande fiamma nel più breve tempo possibile. Ed è proprio questo il principio alla base del nuovo metodo di accensione per i riscaldamenti a legna. Si distinguono impianti a legna a combustione superiore e a combustione inferiore. L'elemento più importante del nuovo metodo è il modulo di accensione, costituito da quattro ciocchi di legno di conifera (abete), con una sezione di circa 3 x 3 cm e una lunghezza di circa 20 cm, e da un accendifuoco (ad esempio lana di legna impregnata di cera).
Impianti a legna a combustione superiore
Fra questi figurano caminetti, stufe-cucina a legna, stufe a caminetto, stufe ad accumulo e riscaldamenti a legna in pezzi con uscita dei fumi verso l'alto. La legna da ardere va, come finora, disposta perpendicolarmente nella camera di combustione. Ma al contrario di quanto avveniva in passato, l'accensione non è più dal basso. Il modulo di accensione va infatti posizionato e acceso sopra la catasta. La legna brucia gradualmente dall'alto verso il basso. Rispetto all'accensione dal basso, la combustione procede più lentamente e in modo più controllato. I gas generati fluiscono attraverso la fiamma calda e bruciano in modo pressoché completo. In pratica è lo stesso principio di accensione utilizzato per le candele.
Impianti a legna a combustione inferiore
Fra questi figurano caldaie di riscaldamento centrale, stufe-cucina e stufe ad accumulazione (pigne) con uscita dei fumi verso il basso, laterale o posteriore. In questo caso il modulo di accensione va posizionato il più vicino possibile all'apertura attraverso la quale fuoriescono i fumi. L'accendifuoco va acceso con un accendino o un fiammifero lunghi. Il resto della legna viene posizionato dopo l'accensione.
Il nuovo metodo di accensione consente di ottenere senza problemi un funzionamento completamente privo di fumo al più tardi dopo 15 minuti dall'accensione. Due nuove schede informative «Accensione corretta» informano in dettaglio sulla procedura da seguire. Le schede possono essere scaricate dal sito www.energia-legno.ch oppure ordinate presso:
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