Discours Suisse - l'integrazione dei bambini disabili nelle scuole progredisce
Berna (ats/ots) -
In Svizzera, i bambini che soffrono di un handicap o con difficoltà d'apprendimento vengono sempre più spesso integrati in una classe ordinaria. In attesa di un concordato intercantonale - che entrerà in vigore nel 2011 - il Vallese, il Ticino e Basilea Città sono considerati cantoni pionieri.
Il concordato è una logica conseguenza della Riforma sulla perequazione finanziaria e della ripartizione dei compiti tra la Confederazione e i cantoni (RPT). Dal gennaio 2008, con l'entrata in vigore della RPT, spetta ai cantoni garantire il finanziamento - circa 800 milioni l'anno - necessario alla scolarizzazione degli alunni portatori di handicap.
La Conferenza dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE) ha colto l'occasione per promuovere il principio "l'integrazione prima della separazione" riferendosi alla Legge federale del 13 dicembre 2002 sull'eliminazione di svantaggi nei confronti dei disabili. Il concordato prevede infatti che i bambini handicappati e gli allievi con problemi di apprendimento siano scolarizzati nel limite del possibile nella scuola regolare.
"Tali alunni sono intregrati se ciò è ritenuto vantaggioso per loro e se la scuola del loro comune può accoglierli. Ma non c'è una soluzione unica per tutta la Confederazione", spiega la portavoce della CDPE, Gabriela Fuchs. "I cantoni decidono come organizzarsi. I bambini che soffrono di un handicap grave avranno sempre bisogno di scuole speciali", aggiunge.
Lunga esperienza in Ticino
Da svariati anni il canton Ticino conduce una politica d'integrazione considerata «esemplare» a livello svizzero. Attualmente 60 bambini che soffrono di un handicap fisico - problemi visivi, uditivi o motori - sono scolarizzati in una classe ordinaria. Appositi insegnanti specializzati si recano nelle scuole per apportare loro un sostegno mirato.
Anche in Ticino esistono tuttavia scuole speciali private. 450 allievi - con ritardo mentale o che soffrono di problemi pscichici - frequentano classi specializzate. L'originalità risiede nel fatto che tali classi si trovano negli stessi edifici delle classi regolari. Ciò consente ai bambini di mescolarsi durante le pause e agli insegnanti di avviare progetti comuni.
Svizzera romanda sulla buona strada
Negli ultimi anni anche nei cantoni romandi l'integrazione dei bambini disabili ha assunto un'importanza sempre maggiore. Se Ginevra ha appena adottato una legge con l'obiettivo di favorire la loro scolarizzazione nelle scuole ordinarie, in Vallese l'integrazione scolastica degli allievi handicappati è iscritta in una legge cantonale già dal 1991. In questo senso il comune di Martigny (VS) è stato un precursore in materia: qui i bambini disabili sono tutti integrati senza eccezione nel cursus normale. Se per taluni alunni gli obiettivi scolastici si avvicinano a quelli definiti nei programmi ufficiali (francese, matematica, scrittura, espressione...), per altri gli obiettivi resteranno più generali.
Progressi si sono registrati pure nel canton Friburgo. Qui il principio dell'integrazione degli allievi disabili è presente nella legislazone cantonale da ormai 15 anni. Il numero di allievi "integrati" è così passato dagli 11 del 1999 ai 195 nel 2008, sottolinea la responsabile del Servizio dell'insegnamento specializzato, Fouzia Rossier.
Basilea pioniere nella Svizzera tedesca
Anche nella Svizzera tedesca i cantoni scolarizzano sempre più spesso bambini portatori di handicap assieme agli altri allievi. Pioniere in materia, Basilea Città ha creato classi cosiddette "d'integrazione", dove quattro bambini che soffrono di handicap mentale possono frequentare la scuola ordinaria. Nella cità renana, 169 allievi disabili di cui 113 handicappati mentali sono così stati scolarizzati durante l'attuale anno scolastico. Ad Argovia si registrano circa 600 allievi disabili integrati in classe regolari, a Zurigo 500 e a Zugo circa 50.
È tuttavia difficile paragonare le cifre trasmesse dai cantoni. Le categorie utilizzate non sono ovunque le stesse. Inoltre, certi cantoni sono più progrediti di altri e la pressione per intregrare bambini con handicap non è dappertutto la medesima. Se a Zurigo scuole e insegnanti possono essere costretti ad accogliere un allievo disabile, a Zugo e nel canton Argovia la decisione spetta ai direttori delle scuole.
Su un punto tutti i cantoni sono tuttavia d'accordo: l'integrazione individuale riesce soltanto se gli insegnanti e le scuole sono ben informati e sostenuti. Altrimenti, i docenti rischiano di essere sopraffatti, afferma il sindacato degli insegnanti svizzerotedeschi.
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