Convegno autunnale di proTELL: sabato, 5 ottobre 2013 ad Olten
La Svizzera sacrifica la propria sovranità in materia di armi sull'altare dell'UE
Berna (ots)
Al tradizionale convegno autunnale di proTELL, società per un diritto liberale sulle armi, il Presidente nonché ex CN Willy Pfund ha ricordato che dall'entrata in vigore degli accordi di Schengen la Svizzera ha sacrificato la propria sovranità in materia di armi all'altare dell'UE e di conseguenza "a livello di diritto sulle armi siamo tornati a Gessler!" Nel quadro della discussione condotta da Roger Thiriet, la Signora Simone Rusterholz in riferimento alla questione del collegamento dei sistemi di informazione informatizzati tra i 26 Cantoni a suo avviso la Confederazione non dovrebbe avere voce in capitolo, si tratterebbe di una questione di competenza esclusiva dei Cantoni. Il Consigliere agli Stati Beat Villiger (Vicepresidente della Conferenza Cantonale dei Direttori di Polizia) accennò al fatto che in realtà non si ambisce ad un registro nazionale delle armi, bensì all'ottimizzazione dello scambio di informazioni a livello informatico tra i registri cantonali esistenti, così come ad una registrazione a posteriori di tutte le armi con un livello di burocrazia minimo. Il CN Kurt Fluri ci ha messi in guardia: solo due anni fa (2011) il popolo, da una parte ha espresso un chiaro SÌ con oltre 56% dei voti in favore della custodia al domicilio dell'arma personale da parte degli appartenenti all'esercito in servizio e dall'altra un NO ad un registro nazionale delle armi. Sarebbe dunque pericoloso a livello di politica democratica se il dipartimento di Sommaruga continua a proporre ulteriori inasprimenti del diritto sulle armi; e questo per un registro (centrale) delle armi che in tutti i casi non sarà mai completo. Thomas Hüssy, esperto in materia di diritto sulle armi per proTELL nutre forti dubbi sull'effetto che hanno le registrazioni a livello di politica di sicurezza, poiché queste banche dati riportano unicamente i dati relativi ai cittadini responsabili e ossequenti alle leggi. A suo avviso sarebbe molto più utile tenere sott'occhio i criminali e punirli in modo più severo; per questo motivo invece di buttare via i soldi in inutili questioni burocratiche, sarebbe auspicabile investirli nella creazioni di un maggior numero di celle detentive.
Dr. Georg Zakrajsek, Segretario generale dell'IWÖ (Gruppo d'interesse per un diritto liberale sulle armi in Austria) ha spiegato che l'introduzione di un registro centrale sulle armi attualmente in atto in Austria (imposta dall'UE) con tutta probabilità si rivelerà un grosso e costoso flop. Questo tipo di registri non hanno alcun effetto sui "cattivi ragazzi" (criminali) e aprono unicamente le porte ad uno scambio di dati non sicuro, rispettivamente verrebbe a crearsi una "shoplist per criminali". Zakrajsek ha spiegato che "ogni inasprimento della legge richiama ulteriori inasprimenti e ogni accondiscendenza in materia di diritto sulle armi ha come conseguenza una miriade di ulteriori restrizioni". Willy Pfund ha nel suo discorso di chiusura del convegno ha affermato che nel caso in cui dovesse esserci una nuova proposta in relazione alla registrazione a posteriori di tutte le armi proTEL si difenderà lanciando un referendum.
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