AUNS - Aktion für eine unabhängige und neutrale Schweiz
L'ASNI sulla votazione federale per l'adesione a Schengen: La questione dell'adesione all'UE è definitivamente sistemata
Berna (ots)
L'Azione per una Svizzera neutrale e indipendente (ASNI) si rammarica per la decisione popolare a favore di Schengen. Il Consiglio federale, i partiti e le associazioni hanno tuttavia espressamente promesso al popolo, che l'ingresso della Svizzera nell'UE non sarebbe più stato un argomento all'ordine del giorno e che con l'adesione a Schengen si sarebbe semplicemente dato seguito alla strada bilaterale. Come prova concreta l'ASNI chiede al Consiglio federale l'immediato ritiro della domanda di adesione all'UE.
Inoltre, l'ASNI esige che i sostenitori di Schengen mantengano la promessa secondo la quale l'Accordo porterà "maggiore sicurezza, minori abusi in materia di asilo, nessuna limitazione della sovranità".
Con la loro campagna di propaganda costata 30 milioni di franchi e caratterizzata da mezze verità e assolute falsità, i gruppi di sostenitori, guidati da una maggioranza al Consiglio federale, sono riusciti a vendere a molti l'Accordo di Schengen come un vantaggio per la sicurezza. La responsabilità è ora nelle mani di queste persone e in particolare del Consiglio federale.
I sostenitori di Schengen/Dublino nel periodo che ha preceduto la votazione hanno sempre assicurato che:
- "Con Schengen alle frontiere non cambia praticamente nulla." - "Schengen porta maggiore sicurezza." - "Il Corpo delle guardie di confine manterrà l'attuale effettivo." - "Il Consiglio federale non vuole entrare nell'unione doganale." - "Schengen non comporta in alcun modo una perdita di sovranità." - "Schengen non ha nulla a che fare con un'adesione all'UE." - "Con Schengen aumenteranno i posti di lavoro, la crescita economica sarà maggiore, sarà garantito il segreto bancario, le domande di asilo si ridurranno del 20-30%, e da Cina, India e Russia giungeranno più turisti."
L'ASNI chiede ai sostenitori di rimanere fedeli alle loro promesse. Se la situazione della sicurezza svizzera peggiorerà, il Consiglio federale è invitato a rimettere in questione la cooperazione con Schengen ed eventualmente di porvi fine.
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