Schweizer Presserat - Conseil suisse de la presse - Consiglio svizzero della stampa
Media Service: Consiglio svizzero della stampa; Presa di posizione 2/2012 (http://presserat.ch/_02_2012_i.htm)
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Interlaken (ots)
Parti: X. c. «20 Minuten Online» / Y. c. «20 Minuten» Tema: Rispetto della pace dei defunti / Dignità umana
Reclamo contro «20 Minuten Online» parzialmente accolto.
Reclamo contro «20 Minuten» respinto.
Riassunto
Le immagini di Muammar al-Gadaffi morto
È lecito diffondere le immagini del corpo di un dittatore brutalmente assassinato? Sì, risponde il Consiglio della stampa: ma, sebbene si tratti di persona che di riguardi per la dignità altrui non ne ha avuti mai, la sua dignità di persona rimane degna di rispetto.
Parecchi siti online e organi di stampa - tra cui «20 Minuten» e «20 Minuten Online» - hanno pubblicato le immagini cruente del dittatore libico Muammar al-Gaddafi, gravemente ferito e poi ucciso durante la cattura. La versione cartacea del quotidiano gratuito si limitava a mostrare due foto relativamente piccole, mentre sul sito sono state pubblicate sempre nuove immagini (in parte ingrandite) dei maltrattamenti subiti dal dittatore prima della sua morte. Due lettori si sono rivolti al Consiglio della stampa sostenendo che pubblicare le immagini «della brutale messa a morte di una persona esposta senza difesa ai suoi nemici» contravviene al dovere del giornalista di rispettare la sua dignità, «che è indipendente da quel che possiamo pensare di lui come uomo o come politico». «20 Minuten» e «20 Minuten Online» fanno valere invece che tali immagini «sono un documento storico che documenta la fine di un regime di terrore», e che in tal caso l'interesse pubblico prevale sul rispetto della pace dei defunti. Il Consiglio della stampa constata che un fatto storico non assume maggiore o minore importanza a dipendenza del modo, dall'angolatura o dalle proporzioni con cui i media decidono di portarlo all'attenzione del pubblico. Il sensazionalismo che vi si impiega soddisfa semplicemente la curiosità della gente. Ancora una volta: curiosità del pubblico e interesse pubblico non sono la stessa cosa! Il servizio fotografico e i video pubblicati da «20 Minuten Online» offendono chiaramente la dignità della persona. La pubblicazione in piccolo formato delle foto da parte di «20 Minuten» si può invece ritenere rispettosa della «Dichiarazione dei doveri e dei diritti del giornalista».
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