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Addio a Elsa Peretti: muore in Spagna la celebre filantropa e designer di gioielli per Tiffany

Addio a Elsa Peretti: muore in Spagna la celebre filantropa e designer di gioielli per Tiffany
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Zurigo (ots)

È con grande dispiacere che lo studio di famiglia e la Fondazione Nando ed Elsa Peretti annunciano la morte di Elsa Peretti, avvenuta venerdì 19 marzo per cause naturali. La designer, celebre soprattutto per le sue creazioni per il prestigioso marchio statunitense di gioielli Tiffany, è deceduta in un paesino vicino a Barcellona, in Spagna, all'età di 80 anni. La sua eredità consiste in un’eccezionale opera di design e in una fondazione dedicata a cause umanitarie, ambientali e di conservazione dei beni culturali. In quanto autentica cittadina del mondo, la sua assenza sarà fortemente sentita in tutti gli ambiti in cui ha da sempre rivestito un ruolo attivo e creativo.

Una pioniera del design

Elsa Peretti era nata a Firenze ed aveva completato i suoi studi a Roma e in Svizzera. Successivamente era tornata a Roma per conseguire la laurea in design di interni. Nel 1969 si affermò come modella a New York e Barcellona e contemporaneamente iniziò a disegnare la propria linea di gioielli.

Lo stilista americano Giorgio di Sant'Angelo fu il primo a utilizzare alcuni dei suoi pezzi in una sfilata, portandoli subito alla notorietà. Poche ore dopo la sfilata, infatti, la giovane designer era già sulla bocca di tutti a New York. Proprio durante questo periodo incontrò Halston, leggendario stilista statunitense ed icona degli anni Settanta, che le rimase amico per tutta la vita e con il quale collaborò spesso. Grazie ad Halston, nel 1974, Elsa conobbe i gioiellieri statunitensi Tiffany & Co., con i quali instaurò da subito una collaborazione esclusiva che sarebbe durata per tutta la sua carriera.

La sua ispirazione nasceva spesso da oggetti quotidiani: un fagiolo, un osso, una mela potevano essere trasformati in gemelli, bracciali, vasi o accendini; scorpioni e serpenti diventavano accattivanti collane e anelli, spesso in argento, uno dei suoi materiali preferiti. Era solita dire che ‘nel design non esiste il nuovo, perché una buona linea e una buona forma sono senza tempo’, tant'è che i suoi pezzi sono moderni e indossabili oggi come lo erano allora.

I modelli di Elsa Peretti fanno parte delle collezioni permanenti del British Museum di Londra, del Metropolitan Museum of Art di New York, del Museum of Fine Arts di Boston e del Museum of Fine Arts di Houston. Come riconoscimento per il suo straordinario lavoro, Tiffany ha istituito la Elsa Peretti Professorship in Jewelry Design presso il Fashion Institute of Technology, la prima cattedra sovvenzionata nella storia del FIT. Tra le tante onorificenze, nel 2001 la designer è stata insignita dal FIT con una laurea honoris causa in Belle Arti. Ha ricevuto inoltre il Coty American Fashion Critics' Award nel 1971 e il President's Fellow Award della Rhode Island School of Design nel 1981. Nel 1996 il Council of Fashion Designers of America l'ha nominata Accessory Designer of the Year.

Filantropia

Elsa Peretti era nota per il suo fascino arguto, la sua apertura verso gli altri, la sua gentilezza e la sua generosità. Aveva una profonda vocazione umanitaria e sosteneva iniziative culturali, scientifiche ed educative, oltre a impegnarsi nella difesa dei diritti umani. Nel 2000 creò un'associazione in onore di suo padre, la Fondazione Nando ed Elsa Peretti. La Fondazione sostiene una vasta gamma di progetti a difesa dei diritti umani e civili, con particolare attenzione al diritto all'istruzione, ai diritti dei bambini e ai diritti e alla dignità delle donne. Le proposte di finanziamento vengono sollecitate a livello internazionale e la Fondazione ha appoggiato richieste da tutto il mondo, comprese iniziative a favore di popoli non rappresentati e minoranze oppresse, per difendere il loro diritto ad esistere e preservare la loro cultura. La Fondazione sostiene inoltre progetti di ricerca medica e scientifica per promuovere la salute fisica e mentale, così come interventi specifici, tra cui la costruzione di ospedali e altre strutture sanitarie, ed ha finanziato campagne di sensibilizzazione pubblica per la conservazione della fauna selvatica e la protezione dell'ambiente. La Fondazione Nando ed Elsa Peretti ha sovvenzionato più di 1.000 progetti non profit in più di 80 paesi, per un investimento totale di oltre 56 milioni di euro.

Sant Martí Vell, il rifugio catalano

Il piccolo paesino di Sant Martí Vell in Catalogna ha sempre occupato un posto speciale nel cuore di Elsa. Nel 1968, vi comprò una casa giallo senape, che restaurò con amore nei dieci anni successivi e che divenne la sua residenza preferita negli ultimi anni. Mentre viveva all'estero, fece inoltre restaurare intere aree del paesino, acquistando e recuperando altri edifici, tra cui la chiesa, e sostenendo lo scavo di rovine romane e il lavoro d'archiviazione della storia locale. Vi stabilì anche un vigneto, che dal 2008 produce vini pregiati commercializzati con il marchio Eccocivi.

Nel tempo, Elsa ha promosso le arti visive e ha favorito il consolidamento, la protezione e la divulgazione del patrimonio storico, artistico, culturale, architettonico e artigianale della Catalogna. Nel 2013 è stata la prima persona non catalana ad essere insignita del National Culture Award dal National Council for Culture and the Arts (CoNCA).

Così il mondo della moda vedeva Elsa Peretti:

“Crediamo che il lavoro di Elsa sia una continua testimonianza della verità secondo cui il grande design trascende la moda, il cuore della nostra filosofia aziendale. È una delle più grandi designer di gioielli del XX secolo e grazie a lei siamo andati oltre al regno del successo commerciale entrando nella storia del design. È un simbolo per l'intero marchio.” “Le creazioni di Elsa hanno un magnetismo istintivo ed elementare unico. È un genio del design.” - Michael Kowalski, ex presidente e amministratore delegato di Tiffany and Co. in un'intervista per “How to spend it”.

“Elsa creava tutti questi oggetti ‒ il bracciale-osso è quello che ricordo di più. Era così sensuale, così sexy. Lo adoravo. Era diverso da qualsiasi cosa avessi mai visto, e ne avevo viste tante. Da allora ho indossato solo gioielli Peretti.” - Liza Minnelli a proposito di Elsa, Vanity Fair, agosto 2014.

“Quando guarda una cosa non si limita a guardarla. La tocca, la gira e la guarda davanti, dietro, di lato. Solo così arriva davvero all'oggetto che sta guardando, ed è questo che poi emerge dalle sue creazioni.” - Hiro a proposito di Elsa.

“Era la donna più unica, più meravigliosa, più elegante che non vedessi da anni. Con quel suo cappello da uomo e quella meravigliosa andatura...” - Joe Eula a proposito di Elsa, Vogue Italia, 1996.

“Non viene da una sola cultura, in lei non ci sono confini. Non è America, non è Europa, non è Giappone, è Elsa.” - Hiro a proposito di Elsa in “Elsa Peretti 25 years Retrospective”, 1999.

“In Giappone esiste un'onorificenza che viene conferita agli individui straordinari. Se fossimo in Giappone, o in tutto il mondo, Elsa Peretti la riceverebbe. Sarebbe considerata un patrimonio internazionale vivente. Sono in soggezione davanti a Elsa, lo sono sempre stato perché possiede la più rara delle combinazioni tra eleganza individuale, resa ancora più individuale dalla sua semplicità, gentilezza e straordinaria visione. È una donna che ha contribuito a creare un nuovo concetto di bellezza per il mondo.” - Ralph Rucci, couturier, Lampoon Magazine, maggio 2020.

“Elsa ha apportato una nuova intensità, un nuovo impegno, una nuova passione alla nostra attenzione per il design” - Mike Kowalski in “Elsa Peretti 25 years Retrospective”, 1999.

“Nota il particolare, le scarpe di qualcuno. Nota qualcosa in un angolo che la maggior parte delle persone non noterebbe, lo nota e ti dice: “Non è bellissimo? Guarda” …Elsa è così. Ti fa vedere le cose.” - Liz Franceschini in “Elsa Peretti 25 years Retrospective”, 1999.

“Tutti noi di Tiffany nutriamo un profondo senso di lealtà nei confronti di Elsa e lei, da sempre, ci ricambia con la stessa lealtà.” - William Chaney in “Elsa Peretti 25 years Retrospective”, 1999.

Per ulteriori informazioni / immagini, rivolgersi a :

Elsa Peretti Holding AG
Dufourstrasse 90
8008 Zurigo
moosmann@elsaperetti.com