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Sicurezza interna: l'esercito colma le lacune di personale della Confederazione

Berna (ots)

06.11.2002.
Il Consiglio federale fissa le linee guida della sicurezza interna e 
prende misure concrete - il Corpo delle guardie di confine è 
rafforzato dall'esercito
Il Consiglio federale ha preso decisioni di principio relative al 
potenziamento della sicurezza interna e della protezione delle 
frontiere. Esso ha fissato linee guida relative al quadro 
finanziario della Confederazione, a un maggior impiego 
dell'esercito, al rapporto tra Confederazione e Cantoni e 
all'adempimento di compiti concernenti la sicurezza. Concretamente 
s'intende potenziare e sostenere in modo permanente il Corpo delle 
guardie di confine (Cgcf) con unità del Dipartimento federale della 
difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS).
Durante la sua seduta odierna il Consiglio federale si è chinato su 
questioni fondamentali concernenti la politica in materia di 
sicurezza interna e ha deciso le seguenti linee guida e misure 
concrete:
quadro finanziario:
le proposte di soluzione presentate da USIS (Esame del sistema di 
sicurezza interna della Svizzera) avrebbero come conseguenza spese 
supplementari annue dell'ordine di centinaia di milioni di franchi. 
Il rapporto tra massima sicurezza e quadro disponibile ha pertanto 
reso necessaria una decisione preliminare. Considerata la situazione 
di politica statuale e finanziaria, il Consiglio federale esclude 
l'approntamento di ulteriori mezzi finanziari nel settore della 
sicurezza interna. Ciò significa che il potenziamento auspicato 
dovrà essere realizzato nell'ambito degli attuali limiti finanziari, 
mediante definizione delle priorità e spostamento dei mezzi 
esistenti.
Tenendo conto del freno all'indebitamento della Confederazione, è 
previsto di creare, nel piano finanziario 2004-2006, margini di 
manovra per compiti nuovi e prioritari. In tale contesto si 
esaminerà se sarà possibile mettere a disposizione mezzi 
supplementari per la sicurezza interna;
l'esercito sostiene le autorità civili e il Cgcf:
il quadro finanziario stabilito rende necessario un maggiore 
sfruttamento delle sinergie all'interno della Confederazione: 
l'esercito deve svolgere in modo duraturo compiti di polizia di 
sicurezza della Confederazione. Vale a dire che le forze militari 
(polizia militare, i fanti che prestano servizio unico, truppe che 
prestano corsi di ripetizione) saranno maggiormente chiamati a 
intervenire nelle cosiddette situazioni normali negli ambiti civili 
a seconda delle loro qualifiche. L'impiego ampliato dell'esercito 
per il sostegno sussidiario delle forze civili destinato alla 
protezione del confine, di conferenze e di oggetti non sarà quindi 
più un'eccezione, ma diverrà - temporaneamente - la regola.
Nel caso specifico sarà il Cgcf a usufruire principalmente dei mezzi 
professionali del DDPS e ad essere sostenuto in permanenza. In 
questo modo il Cgcf potrà compensare il suo sottorganico e assumere, 
d'ora in poi, anche il controllo nei treni internazionali. 
Condizione per questa misura è la definizione delle priorità dei 
mezzi dell'esercito; ad esempio occorrerà sostituire con unità di 
milizia le guardie delle fortificazioni impiegate per la protezione 
di istallazioni diplomatiche nelle città e nei Cantoni. Inoltre, 
sarà esaminato se e in che misura si potrà eventualmente ricorrere a 
membri della milizia per sostenere il Cgcf. Il Cgcf resta nel 
Dipartimento federale delle finanze fino a un'eventuale adesione a 
Schengen/Dublino.
i Cantoni devono colmare le lacune:
come controparte il Consiglio federale attende dai Cantoni che 
facciano il possibile per colmare le lacune in materia di personale 
e risolvere il sottorganico nelle forze di polizia. La 
Confederazione non interverrà per indennizzare i Cantoni in merito a 
misure esistenti o nuove.
Il Consiglio federale ritiene che il ricorso a privati per colmare 
le lacune non sia una soluzione generale da seguire. La sovranità 
concernente l'impiego della forza deve restare presso lo Stato. 
Occorre pertanto limitare la privatizzazione della sicurezza 
interna.
Altre informazioni:
Hans Klaus, capo dell'informazione DFGP, tel. 031 322 55 94
Oswald Sigg, capo dell'informazione DDPS, tel. 031 324 50 82
Daniel Eckmann, capo dell'informazione DFF, tel. 031 322 63 01

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