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EJPD: Vertice G8: nessun poliziotto francese in territorio svizzero La consigliera federale Ruth Metzler discute della collaborazione in materia di polizia con il ministro degli interni francese Nicolas Sarkozy

Ginevra/Berna (ots)

03.03.2003. Il vertice ministeriale
del G8 che si terrà in giugno a Evian richiede una stretta 
collaborazione tra Francia e Svizzera. Tuttavia, non si procederà a 
uno scambio delle forze di polizia. La consigliera federale Ruth 
Metzler-Arnold e il ministro degli interni francese Nicolas Sarkozy 
hanno discusso oggi a Ginevra di questioni inerenti alla sicurezza 
interna. La Francia deve inoltre garantire che le dimostrazioni e un 
vertice alternativo possano effettivamente avere luogo in territorio 
francese.
Oggi a Ginevra la consigliera federale Ruth Metzler-Arnold ha 
incontrato per la prima volta il ministro degli interni francese 
Nicolas Sarkozy per una visita di lavoro. Al centro dei colloqui vi 
è stata la collaborazione in occasione del prossimo vertice del G8 
che si terrà dal 1° al 3 giugno 2003 a Evian, con l'obiettivo comune 
di garantire la migliore sicurezza possibile.
I due ministri hanno proceduto a un'ispezione della regione tra 
Ginevra ed Evian, durante la quale il capo del DFGP ha mostrato al 
suo collega francese le sfide che il vertice comporta per la 
Svizzera, ma ha parimenti confermato il sostegno svizzero nei 
confronti della Francia. La collaborazione in materia di 
pianificazione tra i due Paesi così come tra Confederazione e 
Cantoni si svolge nei migliori dei modi. I dettagli relativi alla 
cooperazione rafforzata sono elaborati da specialisti di entrambi i 
Paesi.
In particolare, la consigliera federale Metzler-Arnold ha 
rilevato 
che diversi dipartimenti e ministeri di entrambi i Paesi si assumono 
la responsabilità in vista del vertice del G8, ossia il DFGP e il 
Ministero degli interni francese per quanto concerne la sicurezza 
interna e la collaborazione in materia di polizia, il Dipartimento 
federale della difesa, della protezione della popolazione e dello 
sport e il Ministero della difesa francese per l'impiego dei 
rispettivi eserciti nonché il Dipartimento federale degli affari 
esteri e il relativo ministero francese per le indennità 
finanziarie. L'obiettivo comune è garantire la sicurezza degli 
ospiti, prevenire attacchi terroristici e anche rendere possibili, 
in un quadro ordinato, dimostrazioni a margine del vertice.
Garantire la sicurezza sul proprio territorio
Entrambi i ministri hanno affermato inequivocabilmente che non si 
procederà a uno scambio di forze di polizia tra i due Paesi in vista 
del vertice del G8. I due Stati garantiscono la sicurezza sul 
proprio territorio, come stabilito dal vigente accordo bilaterale 
relativo alla cooperazione di polizia. Le guardie del corpo o gli 
agenti di collegamento rappresentano eccezioni abituali. Tuttavia, i 
due ministri intendono ampliare tale accordo in modo da rendere 
possibile in futuro, ad esempio, l'impiego di pattuglie di polizia 
comuni o l'osservazione preventiva sul territorio dell'altro Stato. 
I lavori volti ad ampliare l'accordo dovrebbero avere inizio 
prossimamente. La consigliera federale Metzler mira a raggiungere 
con la Francia le stesse possibilità di collaborazione già esistenti 
in base ai relativi accordi con Germania e Austria.
Esercitare il diritto a manifestare in Francia
Il capo del DFGP ha esortato il ministro degli interni Sarkozy a 
provvedere affinché la Francia dedichi sufficiente attenzione al 
diritto alla libertà d'espressione. Secondo la consigliera federale 
Metzler, i dimostranti ed eventualmente anche un vertice alternativo 
devono poter aver effettivamente luogo in Francia e non devono 
sconfinare in Svizzera. Dato che in Svizzera l'evento potrebbe 
interessare direttamente più di un milione di persone, occorre 
ridurre al massimo il potenziale di disturbo.
Inoltre, in caso di un'eventuale intensificazione dei controlli 
alle 
sue frontiere, la Francia deve garantire che i dimostranti non 
trasferiscano il teatro delle loro azioni nella vicina Svizzera. Ciò 
avverrebbe, ad esempio, se i dimostranti italiani, non potendo 
entrare direttamente in Francia, cercassero di raggiungerla passando 
per la Svizzera, ad esempio, attraverso il Gran San Bernardo o il 
Sempione.
CCPD - un importante strumento di collaborazione in materia di 
polizia
All'ordine del giorno della visita di lavoro vi era inoltre la 
visita del Centre de Coopération policière et douanière (CCPD), 
operativo dal mese di agosto 2002. Il Centre è un importante 
strumento di collaborazione e consente segnatamente uno scambio 
efficace di informazioni, ma non l'accesso al sistema di Schengen.
Un altro argomento di discussione è stato il Partenariato per la 
sicurezza dei Paesi dell'Arco alpino tra Francia, Italia, Germania, 
Slovenia, Principato del Liechtenstein, Austria e Svizzera, il cui 
prossimo incontro dovrebbe aver luogo in Francia ancora quest'anno. 
Inoltre, il capo del DFGP ha chiarito la posizione svizzera in 
merito a Schengen e Dublino e ha sottolineato l'interesse reciproco 
di un'adesione della Svizzera.
La consigliera federale Ruth Metzler-Arnold è stata accompagnata 
dai 
consiglieri di Stato Micheline Spoerry (GE) e Jean-René Fournier 
(VS) nonché da Jean-Luc Vez, direttore dell'Ufficio federale di 
polizia. Da parte francese, oltre al ministro Sarkozy, hanno 
partecipato all'incontro tra l'altro i direttori della Gendarmerie 
Nationale e della Police Nationale.
Altre informazioni:
Servizio d'informazione, tel. 031 322 18 18

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