Eidg. Justiz und Polizei Departement (EJPD)
EJPD: Rafforzare la prevenzione della tortura Il Consiglio federale approva il Protocollo facoltativo alla Convenzione dellONU contro la tortura
Berna (ots)
07.06.2004. La Svizzera sostiene lintensificazione degli sforzi internazionali nella lotta contro la tortura. Lunedì il Consiglio federale ha approvato il Protocollo facoltativo del 18 dicembre 2002 alla Convenzione dellONU contro la tortura, che rafforzerà la prevenzione della tortura mediante sopralluoghi effettuati da organi internazionali di sorveglianza indipendenti.
La Svizzera ha funto da forza trainante nelladozione del Protocollo facoltativo alla Convenzione dellONU contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti. Tale impegno è conforme alla tradizione politica elvetica: il nostro Paese si è infatti sempre preoccupato della tutela dei diritti umani e della prevenzione della tortura.
Accesso illimitato a persone e informazioni
Il Protocollo facoltativo rafforzerà la prevenzione della tortura, prevedendo in particolare sopralluoghi e controlli effettuati da organi nazionali e internazionali in penitenziari e istituti. Gli Stati Parte si impegnano a garantire al Sottocomitato dellONU per la prevenzione della tortura accesso illimitato a ogni luogo di detenzione e a ogni informazione importante. Dopo la sua visita, il Sottocomitato comunica allo Stato Parte le sue raccomandazioni e le sue osservazioni confidenziali.
Il Protocollo facoltativo prevede inoltre la creazione di cosiddetti meccanismi nazionali di prevenzione, dotati delle stesse facoltà del Sottocomitato. Tali meccanismi verificano regolarmente come vengono trattate le persone private della libertà e allestiscono un rapporto annuale. Possono sottoporre raccomandazioni alle autorità, nonché presentare proposte e osservazioni in merito alla legislazione vigente o a progetti di legge in materia.
Cantoni favorevoli a un organo nazionale di sorveglianza Lattuazione nazionale del Protocollo facoltativo concerne in primo luogo i Cantoni. Lanno scorso, in occasione di una consultazione, 24 Cantoni si sono detti di principio favorevoli a una ratifica del Protocollo facoltativo, mentre 20 Cantoni hanno accolto favorevolmente lidea dellistituzione di un organo nazionale di sorveglianza. Occorre ancora chiarire la struttura di questo organo (a livello di Confederazione o di concordato) e la questione relativa a uneventuale partecipazione finanziaria della Confederazione. LUfficio federale di giustizia istituirà un gruppo di lavoro interdipartimentale che, con il coinvolgimento dei Cantoni, preparerà lattuazione nazionale del Protocollo facoltativo.
Completamento degli strumenti a disposizione
La Svizzera ha già ratificato due convenzioni internazionali il cui obiettivo è la prevenzione della tortura:
la Convenzione dellONU contro la tortura obbliga gli Stati Parte a presentare regolarmente un rapporto in cui rendono conto dei provvedimenti presi per la realizzazione delle libertà individuali, dei progressi compiuti e delle difficoltà incontrate. La Svizzera riconosce inoltre la competenza del Comitato dellONU contro la tortura di ricevere ed esaminare ricorsi individuali. La Convenzione del Consiglio dEuropa contro la tortura prevede sopralluoghi regolari negli Stati Parte, effettuati dal Comitato per la prevenzione della tortura. Come la maggior parte degli altri Stati Parte, la Svizzera rende pubbliche le conclusioni e le raccomandazioni del Comitato, accompagnate da un parere del Consiglio federale.
Il Protocollo facoltativo completa questo insieme di strumenti volti alla prevenzione della tortura. Per evitare doppioni, il Sottocomitato dellONU è tenuto a collaborare con altre organizzazioni internazionali e regionali.
Altre informazioni: Philippe Boillat, vicedirettore dellUfficio federale di giustizia, tel. 031 / 322 41 40