Eidg. Departement des Innern (EDI)
Il Consiglio d'Europa ha pubblicato il terzo rapporto sulla Svizzera elaborato dalla Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza (ECRI)
(ots)Nel suo rapporto la delegazione della ECRI, che ha visitato la Svizzera nel maggio del 2003, elogia i progressi compiuti dal nostro Paese negli ultimi anni. Tra gli aspetti positivi sono per esempio citati: - l'inserimento nella nuova Costituzione (art. 8) del divieto alla discriminazione; - la creazione del Servizio per la lotta al razzismo che si occupa a livello federale di questioni legate al razzismo, alla xenofobia e all'antisemitismo; - l'istituzione del Fondo progetti per i diritti umani e l'antirazzismo mediante il quale la Confederazione appoggia progetti di prevenzione e sensibilizzazione; - la nuova legge federale sul commercio ambulante, che apporta agevolazioni notevoli per i nomadi. Nel rapporto è espressa inoltre la speranza che la prevista legge sulla naturalizzazione contribuisca a prevenire la discriminazione e l'arbitrio in questo campo.
Il rapporto contiene anche osservazioni critiche In particolare si deplora - la mancanza di un divieto generale della discriminazione sancito per legge; - la carenza di servizi di consulenza e assistenza facilmente accessibili per le vittime di discriminazione razziale. Il rapporto critica inoltre l'atteggiamento violento della polizia nei confronti degli stranieri, soprattutto di origine africana, denunciato da cerchie non governative ed esprime il timore che il sistema d'ammissione binario, che prevede un trattamento preferenziale per i cittadini dell'UE, risulti discriminatorio verso gli altri stranieri.
La Svizzera prende atto del rapporto e delle osservazioni della ECRI e si vede incoraggiata a proseguire gli sforzi nella lotta contro ogni forma di razzismo e intolleranza. La critica generalizzante formulata all'indirizzo della polizia va relativizzata. Quest'ultima sa che nell'adempimento dei numerosi compiti svolti quotidianamente si possono verificare sporadicamente degli errori. I casi di abuso della forza vengono analizzati e - se necessario - adottate misure per migliorare il servizio offerto. Nell'ambito della formazione e del perfezionamento degli agenti si dedica già da qualche tempo maggiore attenzione a temi quali la xenofobia e la violenza esercitata dalla polizia.
Le critiche formulate in merito al sistema d'ammissione binario non sono avvalorate né dall'insegnamento né dalla ricerca nel settore del diritto statale e internazionale. Sia la legislazione della Corte europea dei diritti umani sia i pareri del Comitato dell'ONU per l'eliminazione della discriminazione razziale (CERD) confermano che la prassi secondo cui uno Stato riserva un trattamento preferenziale ai suoi cittadini o ai cittadini di Paesi con cui intrattiene strette relazioni non costituisce una discriminazione razziale illecita.
Le osservazioni della Svizzera figurano, secondo la prassi dell'ECRI, in un allegato al rapporto ufficiale.
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Per ulteriori informazioni rivolgersi a: Michele Galizia Segreteria generale DFI, Servizio per la lotta al razzismo 031 324 13 31, 079 367 08 03; michele.galizia@gs-edi.admin.ch
Il rapporto è pubblicato in Francese, Tedesco e Inglese sul sito internet dell'ECRI: www.coe.int/T/F/Droits_de_l'Homme/Ecri/
Il rapporto, che analizza la situazione al 27 giugno 2003, è stato elaborato sotto la completa e esclusiva responsabilità dell'ECRI. Questa commissione, composta di esperti indipendenti di ogni Paese membro del Consiglio d'Europa, è stata istituita sulla base di una decisione ai massimi livelli politici presa in occasione del Vertice dei capi di Stato e di governo dei Paesi membri del Consiglio d'Europa tenutosi nel 1993 a Vienna. Il rapporto è incentrato su aspetti legati all'applicazione e valuta se le principali raccomandazioni dell'ECRI contenute nei rapporti precedenti sono state seguite e attuate. Il rapporto si fonda su studi documentati e una visita in loco di una delegazione che ha così la possibilità di incontrare i diretti interessati (cerchie governative e no). Il dialogo confidenziale con le autorità nazionali che segue alla stesura della bozza del rapporto consente a queste di proporre emendamenti per eliminare eventuali errori di fatto. Al termine le autorità nazionali possono chiedere di allegare il loro punto di vista al rapporto definitivo dell'ECRI.