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Il Consiglio federale licenzia il messaggio relativo all'approvazione degli Accordi bilaterali II

Berna (ots)

Il Consiglio federale ha licenziato venerdì il messaggio relativo
agli Accordi bilaterali II ed ha preso conoscenza del rapporto sulla 
consultazione. Da esso risulta che gli Accordi bilaterali II godono 
del sostegno unanime dei Cantoni, di molte cerchie economiche e 
della maggioranza dei partiti, delle organizzazioni e delle 
associazioni. Il Consiglio federale considera gli Accordi bilaterali 
II un importante passo nella politica svizzera in materia di Accordi 
bilateriali
Il varo del messaggio relativo all'approvazione degli Accordi 
bilaterali II avviene con riserva della firma, verosimilmente a fine 
ottobre. Assieme al messaggio comune, il Consiglio federale 
sottopone al Parlamento gli otto decreti federali distinti relativi 
agli Accordi. Gli Accordi concernono in particolare i seguenti 
settori: i prodotti agricoli trasformati, la statistica, le 
pensioni, l'ambiente, la partecipazione ai programmi MEDIA, la lotta 
contro la frode, la fiscalità del risparmio, come pure la 
cooperazione nei settori della giustizia, della polizia, dell'asilo 
e della migrazione (Schengen/Dublino).
Sette Accordi (escluso quello sui prodotti agricoli trasformati) 
sottostanno al referendum facoltativo in materia di trattati 
internazionali. Tre Accordi (MEDIA, Schengen/Dublino e fiscalità del 
risparmio) necessitano di adeguamenti legislativi.
Ampio sostegno agli Accordi bilaterali II
Il messaggio fa seguito alla conclusione della procedura di 
consultazione. I risultati rendono conto di una situazione 
inequivocabile: gli Accordi bilaterali II sono sostenuti 
all'unanimità sia dalle cerchie economiche sia dalla maggioranza dei 
partiti, delle organizzazioni e delle associazioni. I Cantoni 
appoggiano senza eccezioni gli Accordi bilaterali II.
Soltanto l'UDC si oppone nettamente agli Accordi. L'Unione 
democratica federale e l'ASNI sono contrarie a Schengen/Dublino. 
Numerose associazioni di tiro si sono espresse criticamente sulla 
prevista revisione della legge sulle armi.
Il messaggio tiene conto delle principali sollecitazioni dei 
partecipanti alla consultazione, specie per quanto riguarda la 
legislazione sulle armi. Il Consiglio federale sottolinea che, in 
ragione di Schengen/Dublino, verranno operati soltanto gli 
adeguamenti della legislazione svizzera sulle armi assolutamente 
indispensabili. Una differenza rilevante consiste nel fatto che 
viene eliminata la distinzione fra acquisto di armi nell'ambito 
commerciale e acquisto tra privati. In futuro, tutte le forme di 
acquisizione (compresa l'acquisizione per successione) saranno 
sottoposte, a seconda della categoria di armi, alle stesse 
condizioni (autorizzazione eccezionale, permesso d'acquisto di armi, 
notifica).
Il Consiglio federale ritiene che i Bilaterali II costituiscano un 
importante passo sul piano degli Accordi bilaterali in generale: i 
Bilaterali II giovano agli interessi economici, per esempio 
dell'industria alimentare e del turismo. Il segreto bancario è 
assicurato e le aziende attive a livello europeo vengono agevolate 
dal profilo fiscale.
Oltre a soddisfare esigenze di tipo economico, viene sviluppata la 
collaborazione con l'UE in ulteriori settori politici, in primo 
luogo nella sicurezza interna e nella politica dell'asilo. La 
cooperazione nei settori della giustizia e della polizia contemplata 
da Schengen, per esempio, offre strumenti efficaci nella lotta 
contro la criminalità transfrontaliera, quali il sistema 
d'informazione a livello europeo di Schengen (SIS). La cooperazione 
nell'ambito dell'asilo stabilita a Dublino consente di sgravare 
notevolmente il settore dell'asilo in Svizzera.
Nessun maggior onere per le finanze federali
Sulla base di recenti stime, l'attuazione degli Accordi bilaterali 
II dovrebbe comportare costi supplementari per la Confederazione 
pari a 80 milioni di franchi netti. La Svizzera subisce perdite in 
ragione della mancata riscossione dei dazi doganali sui prodotti 
agricoli trasformati, dei contributi ai programmi MEDIA e 
all'Agenzia europea per l'ambiente, nonché a causa dell'entrata in 
vigore dell'Accordo nell'ambito della statistica e dell'applicazione 
di Schengen/Dublino.
D'altra parte, se la Svizzera non partecipasse alla cooperazione nel 
settore dell'asilo stabilita a Dublino, dovrebbe sostenere costi 
supplementari. In sostanza, gli Accordi bilaterali II non dovrebbero 
avere ripercussioni negative sulle finanze della Confederazione.
Berna, 1 ottobre 2004
Informazioni: Adrian Sollberger, Ufficio dell'integrazione DFAE/DFE;
Tel. 031 322 26 40
I singoli dossier degli Accordi bilaterali II
Schengen/Dublino
Il sistema di Schengen agevola la libera circolazione delle persone 
grazie all'abolizione dei controlli sistematici delle persone alle 
frontiere. Nel contempo, la miglior cooperazione transfrontaliera di 
giustizia e polizia contro la criminalità internazionale e il 
terrorismo rafforzano la sicurezza interna. Il principale strumento 
di tale cooperazione è costituito dal sistema computerizzato 
d'informazione a livello europeo SIS. Il Corpo svizzero delle 
guardie di frontiera continuerà, anche nel contesto di una 
cooperazione di Schengen, a svolgere i controlli doganali come pure, 
nell'ambito degli stessi, i controlli delle persone. Rientrano nella 
sua attività anche i controlli delle autorità all'interno del Paese.
Dublino disciplina la competenza per le domande di asilo in base a 
criteri precisi. I richiedenti l'asilo hanno diritto di presentare 
una domanda nel Paese per essi competente. La banca dati Eurodac, 
che raccoglie le impronte digitali, permette di identificare 
chiaramente i richiedenti l'asilo che hanno già presentato una 
domanda e di rimandarli nel Paese competente.
Fiscalità del risparmio
La Svizzera introduce a beneficio dei Paesi dell'UE una trattenuta 
alla fonte sugli interessi prodotti da fondi depositati in Svizzera, 
che verrà aumentata progressivamente fino al 35 per cento. La 
trattenuta si applica unicamente ai fondi depositati da persone 
fisiche residenti in uno Stato membro dell'UE.
Lotta contro la frode
La cooperazione tra la Svizzera e l'UE al fine di lottare contro il 
contrabbando e altre forme di delitti in materia di fiscalità 
indiretta (dazi doganali, imposta sul valore aggiunto, imposta di 
consumo), nonché nell'ambito delle sovvenzioni e degli appalti 
pubblici viene intensificata e ampliata.
Prodotti agricoli trasformati
Per un ampio ventaglio di prodotti dell'industria alimentare (quali 
il cioccolato, i biscotti, le minestre, le salse, la pasta 
alimentare o il caffè solubile) vengono smantellati i dazi doganali 
e le sovvenzioni all'esportazione.
Ambiente
La Svizzera diventa membro dell'Agenzia europea per l'ambiente, 
importante strumento della cooperazione europea in materia di 
ambiente.
Statistica
La rilevazione dei dati statistici viene armonizzata al fine di 
consentire l'accesso a dati statistici comparabili e sicuri 
necessari per prendere decisioni a livello politico ed economico.
Media
Gli operatori svizzeri dell'industria cinematografica avranno 
accesso ai programmi di promozione MEDIA dell'UE in qualità di 
partecipanti a pieno titolo, e questo al fine di rafforzare la 
competitività della produzione cinematografica europea.
Pensioni
La doppia imposizione di ex funzionari dell'UE domiciliati in 
Svizzera è soppressa.

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