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Peste aviare: crisi rientrata - l'UFV inizia un'analisi dei rischi

(ots)

È nuovamente possibile importare uccelli dai Paesi Bassi e dal Belgio. Dall'inizio di maggio non si è più verificato nessun caso di peste aviare: per questo motivo, l'UFV ha deciso di sopprimere il divieto d'importazione a partire dal 1° agosto 2003. Il divieto è rimasto in vigore per poco più di tre mesi. La malattia non ha mai raggiunto la Svizzera. Attualmente, allo scopo di pianificare le future misure di protezione contro le epizoozie aviarie, l'UFV controlla gli scambi commerciali di tutti i prodotti in relazione con l'allevamento di pollame.

Alla fine di febbraio, la peste aviare (influenza aviare) è 
comparsa nei Paesi Bassi, per poi raggiungere il Belgio a metà 
aprile. Allo scopo di impedire preventivamente l'introduzione di 
questa malattia in Svizzera, il 23 aprile l'UFV con un'ordinanza ha 
vietato l'importazione di tutte le specie di uccelli dai Paesi 
colpiti dall'epizoozia. Già a partire dal 3 marzo, per il pollame e 
le uova da cova l'ufficio non ha più rilasciato alcuna 
autorizzazione d'importazione.
Nel frattempo, la propagazione dell'epizoozia è stata arrestata: 
per raggiungere questo scopo è stato necessario eliminare più di 30 
milioni di capi di pollame. In totale sono state colpite 252 aziende 
nei Paesi Bassi, 8 in Belgio e una in Germania. L'11 luglio, l'UE ha 
soppresso le restrizioni a carico dell'Olanda, a fine giugno quelle 
riguardanti Belgio e Germania. Da parte Svizzera, il commercio di 
uccelli e di pollame con i Paesi in questione verrà riportato alla 
normalità a partire dal 1° agosto. In generale, è necessario 
ottenere un'autorizzazione per poter importare pappagalli, cocorite, 
oche, anatre e piccioni.
Prevenire le epizoozie aviarie ancora più efficacemente grazie 
all'analisi dei rischi
L'epizoozia non ha mai raggiunto la Svizzera. Il pollame presente 
nel nostro Paese è riconosciuto ufficialmente indenne dalla peste 
aviare. Allo scopo di migliorare ulteriormente la protezione dalle 
malattie aviarie fortemente contagiose, l'UFV ha avviato un'analisi 
dei rischi concernente la totalità dei prodotti in relazione con 
l'allevamento di pollame. Le importazioni di pollame vivo, carne e 
uova sono già interamente oggetto di normative. Sono invece scarse 
le conoscenze disponibili riguardanti la provenienza e i 
quantitativi delle importazioni di confezioni in cartone utilizzate 
per le uova, di sterco o di alimenti per pollame. Specialisti 
dell'UFV e del settore avicolo stanno perciò stilando degli elenchi 
concernenti i Paesi d'importazione e le modalità di fabbricazione 
dei prodotti in questione, valutando il rischio che, con lo sterco 
di pollame e altre merci, possa venire introdotta una malattia 
aviaria nel nostro Paese. Accanto all'analisi dei rischi, l'UFV, in 
collaborazione con veterinari e rappresentanti del settore avicolo, 
ha emanato delle regole di comportamento per i detentori di pollame 
al fine di continuare a garantire la salute degli animali.
UFFICIO FEDERALE DI VETERINARIA 
Servizio stampa e informazione
Informazioni:	Marcel Falk, Comunicazione	031 / 323 84 96

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