Gli allievi turchi al servizio del negazionismo di stato
Berna (ots)
Il 14 aprile scorso il Ministro turco dell'Educazione Nazionale ha inviato alle scuole elementari e medie in Turchia una circolare in cui si spingono gli allievi a negare lo sterminio degli Armeni, degli Assiro-Caldei e dei Greci del Ponto. Il documento obbliga i direttori degli istituti ad organizzare conferenze e « testimonianze » da cui risulti che la Turchia non ha commesso tali crimini. In particolare gli allievi vengono esortati a redigere articoli sulla "lotta contro le asserzioni di genocidio", proibendo formulazioni quali " i Turchi hanno ucciso gli Armeni ". Le scuole dovranno consegnare un primo rapporto alle direzioni regionali del ministero il 30 maggio 2003.
L'ASA esprime la propria profonda indignazione di fronte a questa nuova ondata di negazionismo da parte della Turchia, la quale obbliga i propri cittadini a negare in modo sistematico questi crimini di portata universale. L'azione rappresenta indirettamente una confessione e prova la debolezza degli argomenti dell'ideologia negazionista turca.
Questa insorgenza negazionista dello Stato turco tocca il cuore stesso delle istituzioni incaricate d'impartire l'educazione e di farsi portavoce della cultura presso i propri cittadini ; essa costituisce una minaccia scandalosa alla libertà d'espressione e falsifica completamente la storia.
- L'ASA constata che, nonostante l'avvicinamento tra l'Unione Europea e la Turchia, nulla è cambiato da parte di quest'ultima nella violenza e nel disprezzo adottati nei confronti delle minoranze non musulmane, in particolare nei confronti della memoria delle rispettive comunità;
- ricorda l'urgenza, a maggior ragione, di un riconoscimento solenne da parte della Svizzera del genocidio degli Armeni e
- si aspetta che il mondo politico e culturale svizzero condanni fermamente e senza ambiguità questa nuova minaccia alla memoria del genocidio del 1915.
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