Département fédéral des finances
Nessuna formula comune nella lotta contro la frode Accordi bilaterali UE-Svizzera
Berna (ots)
Durante la sesta tornata di negoziati volti alla ricerca di una formula comune in materia di lotta contro la frode non è stato fatto alcun progresso. La Svizzera è sostanzialmente venuta incontro all'Unione europea (UE) nell'interesse di una rapida ed efficace lotta contro la frode. La soluzione proposta sarebbe andata ben oltre il contrabbando di sigarette e avrebbe contemplato tutti i casi immaginabili di truffa in materia di tasse. Dato che l'UE ha chiesto in pratica di nuovo l'adozione dell'intero diritto comunitario da parte della Svizzera i negoziati non sono avanzati. Il Consiglio federale intende ora procedere a un esame della situazione.
La delegazione svizzera aveva proposto di analizzare un progetto di soluzione che andava ben oltre il campo d'applicazione previsto originariamente. Oltre alla frode fiscale, tutti i casi di frode che gravano gli Stati contraenti dovrebbero essere contemplati secondo una clausola generale. Nonostante i dubbi, la Svizzera sarebbe disposta a soddisfare anche altre richieste dell'UE (ad es. in materia di misure coercitive, estradizione e snellimento di procedimenti). Il riciclaggio di denaro potrebbe essere incluso nell'accordo secondo la definizione dell'ONU valida sul piano internazionale. Inoltre anche le informazioni relative a dati bancari potrebbero venire semplificate e ampliate.
La Svizzera avrebbe mostrato maggiore disponibilità - L'UE insiste sull' "Acquis communautaire"
Queste concessioni sostanziali potrebbero ad esempio consentire di risolvere in modo rapido ed efficace tutti i casi immaginabili di frode doganale, in particolare i casi di contrabbando di sigarette. Tuttavia una soluzione comune non è tutt'ora possibile vista l'insistente richiesta dell'UE di una completa adozione del diritto comunitario ("Acquis communautaire") da parte della Svizzera che comporterebbe la rinuncia a principi fondamentali deldiritto svizzero (principio della doppia punibilità, effetto sospensivo dei rimedi giuridici, nessuna sorveglianza permanente dei conti bancari ecc.). Tali richieste da parte dell'UE vanno oltre il mandato di negoziazione della delegazione svizzera.
Il capo della delegazione svizzera, il direttore generale delle dogane Rudolf Dietrich, si è dichiarato deluso dell'atteggiamento della delegazione dell'UE. Nei negoziati avvenuti sinora, quest'ultima ha avanzato richieste nei confronti della Svizzera ma ha dimostrato scarsa disponibilità a fare concessioni tanto più che la Svizzera ha preso tutte le misure necessarie per una lotta credibile contro la frode doganale e il contrabbando. Il direttore generale delle dogane informerà dettagliatamente il Consiglio federale in modo che questi possa procedere a un ampio esame della situazione. Nella stessa occasione saranno inoltre contemplate le ripercussioni dei presenti negoziati sugli altri dossier concernenti i bilaterali II nonché in modo più generale sulla politica di assistenza amministrativa e giudiziaria svizzera nel settore fiscale. La Svizzera ha sempre sostenuto di non avere nessun interesse a diventare la piattaforma del contrabbando e delle frodi. In tal senso si stanno esaminando varianti per risolvere rapidamente i problemi concreti della frode doganale e del contrabbando di sigarette attraverso una modalità diversa da quella di un accordo con l'UE.
Informazioni: Il Direttore generale delle dogane, signor Rudolf Dietrich, capo della delegazione svizzera, si intratterrà brevemente con i media, alla fine dei negoziati, presso la Missione svizzera di Bruxelles.
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