Terremoto in Afghanistan: la Svizzera aiuta le vittime
Berna (ots)
Dopo decenni di guerra, di siccità e di altre catastrofi, l'Afghanistan è stato nuovamente colpito da una serie di gravi terremoti. La svizzera ha stanziato 200 000 dollari (ca. 350 000 franchi) per le prime misure urgenti e, in stretta collaborazione con l'ONU e con altri partner, ha inviato sul posto altro personale.
Dalla prima grave scossa tellurica che ha colpito il paese lunedì sera, la Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) partecipa con le Nazioni Unite ed altri partner agli aiuti urgenti alle vittime del terremoto. Già ieri ha avuto inizio la distribuzione di beni di prima necessità come tende e coperte. L'esperto in questioni umanitarie dell'ufficio di coordinamento della DSC ad Islamabad si è recato dal Pakistan in Afghanistan per partecipare ad una valutazione della situazione con la squadra ONU UNDAC (United Nations Disaster Assessment Coordination). Dall'inizio dell'azione, anche il responsabile dell'ufficio della DSC di Kabul partecipa sul posto alle attività di coordinamento delle autorità afgane e della comunità internazione. Un esperto in logistica del Corpo svizzero di aiuto umanitario dà man forte all'ufficio della DSC a Kabul. Altri esperti del CSA sono pronti ad intervenire.
Dopo i primi accertamenti la DSC ha stanziato oggi 200 000 dollari (ca. 350 000 franchi) a sostegno di ulteriori misure per aiuti urgenti diretti in favore delle vittime del sisma. L'importo sarà utilizzato per il tramite di organizzazioni partner. Per il 2002 la Svizzera ha già previsto lo stanziamento di 20 milioni di franchi per gli aiuti all'Afghanistan.
Purtroppo, dato il tipo di danneggiamento e di distruzione la Catena svizzera di salvataggio non potrà intervenire sui luoghi del disastro. A causa della morfologia tradizionale delle abitazioni afgane, caratterizzata da case basse, dopo un terremoto le probabilità di trovare dei superstiti sono praticamente nulle - diversamente dagli edifici a più piani, che crollando creano spazi vuoti in cui possono trovarsi dei sopravvissuti. La regione colpita dal terremoto nella provincia del Baghlan è inoltre contrassegnata da una topografia montagnosa e frastagliata; se d'inverno essa è già difficilmente raggiungibile da Kabul, per le organizzazioni esterne lo è solo con un enorme dispendio di tempo. Dispongono invece di un certo vantaggio temporale le organizzazioni umanitarie ubicate nelle differenti zone del paese, compreso il nord, che inoltre dispongono già sul posto di scorte di beni di soccorso. La DSC collabora strettamente con loro già da tempo. Si tratta ad esempio del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite, dell'Alto commissariato dell'ONU per i rifugiati, della Comitato internazionale della Croce Rossa e di differenti organizzazioni non governative (fra cui ACTED, Médecins sans Frontières e Terre des Hommes).
Contatto:
Joachim Ahrens
portavoce della DSC a Berna
tel. +41/31/322'35'59