Cifre d'affari del commercio al dettaglio nel maggio 2002
Neuchâtel (ots)
Calo del 2,8 per cento
Secondo i risultati provvisori resi noti dall'Ufficio federale di statistica (UST), nel maggio 2002 le cifre d'affari nominali del commercio al dettaglio hanno registrato un calo del 2,8 per cento rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Le cifre d'affari erano aumentate del 3,6 per cento nell'aprile 2002 e dello 0,4 per cento nel maggio 2001. Sull'andamento delle cifre d'affari ha tuttavia inciso il diverso numero di giorni di vendita: nel maggio 2002 vi è stato infatti un giorno di vendita in meno rispetto al maggio dell'anno precedente. Al netto della differenza dei giorni di vendita è risultato un incremento dell'1,1 per cento.
Le cifre d'affari reali (al netto dell'inflazione) calcolate in base all'indice nazionale dei prezzi al consumo hanno registrato un calo leggermente meno marcato (-2,4%), attribuibile alla lieve flessione del livello dei prezzi nel commercio al dettaglio. Per giorno di vendita è risultata una crescita reale dell'1,5 per cento.
Andamento differenziato nei diversi gruppi di merci...
L'andamento nei tre gruppi principali è risultato eterogeneo. Mentre il gruppo "alimentari, bevande, tabacco e articoli per fumatori" ha registrato una progressione (+2,8%), il gruppo "abbigliamento, calzature" ha subito un calo significativo (-12%), attribuibile non da ultimo alle cattive condizioni atmosferiche. La diminuzione del fatturato ha interessato anche il totale degli "altri gruppi" (-3%).
Sono scese in particolare le cifre d'affari di beni non acquistati giornalmente come "abbigliamento, calzature" (-12%), "effetti personali" (-7,6%) e "autoveicoli" (-7,3%). Anche il gruppo "carburanti, combustibili" ha subito un forte calo (-11%). Le cifre d'affari dei beni di uso corrente come "salute, cure del corpo, cosmetici" (+7,8%) e "alimentari" (+3,5%) sono invece aumentate.
... e rami economici
Anche in base ai vari rami economici, il fatturato del commercio al dettaglio ha registrato un andamento prevalentemente negativo. Perdite sono state osservate soprattutto nella riparazione di beni personali e per la casa (-16%) e nel commercio per corrispondenza (-7,2%). Le uniche eccezioni sono costituite dal commercio al dettaglio di prodotti farmaceutici e cosmetici, che prosegue la fase positiva con un incremento dell'11 per cento, come pure dal commercio al dettaglio in esercizi non specializzati (+1,1%).
Risultati in base alla dimensione dell'impresa
In base alla dimensione, le imprese confermano il quadro complessivamente debole del commercio al dettaglio. Per la prima volta, il commercio al dettaglio ha registrato fatturati in calo in tutte le categorie di grandezza delle imprese. Le perdite si sono elevate al 4,2 per cento nelle piccole imprese, al 5 per cento nelle medie imprese, mentre sono risultate più modeste (-1,1%) nelle grandi imprese (più di 45 addetti a tempo pieno).
2002: cifre d'affari del commercio al dettaglio ancora complessivamente in crescita
Nel periodo da gennaio a maggio 2002, le cifre d'affari nominali cumulate sono aumentate complessivamente dell'1,3 per cento rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente. Esse sono progredite del 3,1 per cento nel gruppo "alimentari, bevande, tabacco e articoli per fumatori", dello 0,1 per centro nel gruppo "abbigliamento, calzature" e dello 0,9 per cento nel totale degli "altri gruppi".
In termini reali, le cifre d'affari del commercio al dettaglio sono aumentate complessivamente dell'1,9 per cento. I tre gruppi principali hanno presentato i seguenti risultati: "alimentari, bevande, tabacco e articoli per fumatori" (-0,4%), "abbigliamento, calzature" (+6,8%) e "altri gruppi" (+2,6%).
Per giorno di vendita è risultato un rialzo delle cifre d'affari cumulate del 2 per cento in termini nominali e del 2,6 per cento in termini reali.
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