Regole semplici per la ripartizione dei valori patrimoniali confiscati
Berna (ots)
Il Consiglio federale approva il messaggio sulla legge "Sharing"
In futuro i valori patrimoniali confiscati saranno ripartiti fra gli enti che hanno partecipato al procedimento penale secondo regole di semplice applicazione. Il Consiglio federale ha approvato venerdì il messaggio concernente la legge federale sulla ripartizione dei valori patrimoniali confiscati ("Sharing").
Mediante semplici regole di ripartizione, il Consiglio federale vuole ricompensare equamente gli enti che si sono impegnati nel procedimento penale e pertanto evitare i conflitti di interesse. Secondo il disegno di legge, 5/10 dei valori patrimoniali confiscati spettano all'ente (Cantone o Confederazione) che ha condotto il procedimento penale e ordinato la confisca, ossia che ha svolto la maggior parte del lavoro. I Cantoni nei quali si trovano i valori confiscati ricevono una parte pari a 2/10, poiché hanno collaborato al procedimento penale e spesso hanno svolto indagini nei confronti di intermediari finanziari. Alla Confederazione spettano i 3/10, poiché da una parte coadiuva i Cantoni nella lotta alla criminalità (ad es. con banche dati) e dall'altra sostiene rilevanti spese supplementari a causa delle sue nuove competenze in materia di perseguimento penale nei casi di criminalità organizzata, riciclaggio di denaro sporco, corruzione e criminalità economica.
Il disegno di legge pone anche le basi legali per la conclusione di accordi internazionali di ripartizione. Le quote della ripartizione vengono stabilite dalle parti contraenti. L'Ufficio federale di giustizia è l'autorità competente per la ripartizione interna dei valori patrimoniali confiscati e per la conclusione di accordi internazionali.
Disporre liberamente del denaro confiscato
Il Consiglio federale è sensibile alla proposta di utilizzare il denaro confiscato al narcotraffico per programmi di aiuto ai tossicodipendenti e di sviluppo di colture sostitutive nei paesi produttori. Tuttavia preferisce lasciare libera scelta agli enti ai quali spettano i valori patrimoniali confiscati e pertanto rinuncia, nella legge "Sharing", al vincolo sulla destinazione d'uso. Poiché i valori patrimoniali confiscati non provengono unicamente dal traffico di droga ma anche da altre attività illecite, sarebbe discutibile impiegarli solo per la lotta al narcotraffico. Inoltre, proprio perché il denaro della droga è spesso collegato con altre attività delittuose, si rivela difficile stabilirne la provenienza esatta. Infine la confisca di valori patrimoniali delittuosi è spesso possibile solo grazie al grande impegno della polizia e della giustizia. Gli enti ai quali spettano i valori patrimoniali confiscati devono pertanto poter scegliere liberamente se impiegare tale denaro anche per il rafforzamento del loro apparato di perseguimento penale.
La rinuncia al vincolo sulla destinazione d'uso non esclude tuttavia che siano restituiti allo Stato leso i valori patrimoniali delittuosi provenienti anche dalla corruzione di funzionari esteri o dalla gestione disonesta di questi ultimi. Tali beni sono attualmente già restituiti ai rispettivi Stati esteri. Il Consiglio federale non intende modificare questa prassi.
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