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La Svizzera è pronta a collaborare con la Corte penale internazionale

Berna (ots)

Il Consiglio federale fissa l'entrata in vigore delle basi legali
La Svizzera ha adottato le misure necessarie per
poter collaborare con la Corte penale internazionale. Mercoled", il
Consiglio federale ha posto in vigore le basi legali nel giorno in
cui la Corte penale avvierà la sua attività.
La ratifica dello Statuto di Roma della Corte penale
internazionale da parte della Svizzera risale al 12 ottobre 2001. La
Corte penale permanente con sede all'Aia - nelle vicinanze del
Tribunale ad hoc contro i crimini di guerra nell'ex Jugoslavia -
potrà iniziare il suo lavoro non appena 60 Stati avranno aderito al
trattato. Ciò sarà presumibilmente il caso tra breve, visto che sono
già 52 gli Stati che hanno ratificato il trattato. La Corte penale è
chiamata a giudicare crimini particolarmente gravi: genocidio,
crimini contro l'umanità e crimini di guerra. Il perseguimento penale
resta tuttavia in prima linea compito delle autorità nazionali. La
Corte penale interviene soltanto quando le autorità nazionali
competenti non vogliono o non possono perseguire seriamente tali
crimini.
Grazie all'istituzione della Corte penale internazionale aumenta
la probabilità che i despoti e i loro aiutanti siano chiamati a
rispondere dei loro crimini davanti a un tribunale. Rispetto ai
tribunali ad hoc - come il Tribunale contro i crimini di guerra
nell'ex Jugoslavia, all'Aia, e il Tribunale contro i crimini di
guerra nel Ruanda, ad Arusha - un'istituzione permanente presenta
notevoli vantaggi: infatti sarebbe troppo oneroso e richiederebbe
troppo tempo creare un tribunale speciale per ogni nuovo conflitto;
inoltre l'effetto preventivo di tali tribunali, che dovrebbero essere
istituiti soltanto dopo che i crimini siano stati perpetrati, sarebbe
minore.
Gli Stati membri devono cooperare in modo celere ed esauriente
Visto che la Corte penale internazionale non dispone di propri
organi inquirenti, per quanto riguarda lo svolgimento delle sue
procedure deve fare essenzialmente affidamento a una celere ed
esauriente cooperazione da parte degli Stati membri. Ratificando lo
"Statuto di Roma", la Svizzera si è impegnata in tal senso. E grazie
alla legge federale sulla collaborazione con la Corte penale
internazionale (LCPI), licenziata il 21 giugno 2001 dal Parlamento,
la Svizzera ha creato le necessarie basi legali.
L'ufficio centrale garantisce una collaborazione ottimale
Per garantire una collaborazione ottimale, nell'Ufficio federale
di giustizia (UFG) è istituito un ufficio centrale che fungerà da
interlocutore della Corte penale e riceverà le richieste di consegna
e quelle concernenti le altre forme di cooperazione (assunzione delle
prove, compresi interrogatori dei testimoni, audizioni di sospetti,
perquisizioni e sequestri, trasmissione di documentazione, ecc.).
Detto ufficio centrale decide in merito all'ammissibilità della
cooperazione, ordina le misure necessarie e incarica un'autorità
federale o un Cantone dell'esecuzione della domanda. Rispetto alla
procedura d'assistenza giudiziaria nell'ambito della collaborazione
internazionale, le possibilità di ricorso degli interessati sono
state ridotte.

Contatto:

Rudolf Wyss
Vicedirettore nell'Ufficio federale di giustizia
Tel. +41/31/322'46'84

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