Discours Suisse - Violenza giovanile: L'allenatore determina il comportamento dei suoi giocatori
LUGANO (ats/ots) -
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Nel calcio giovanile si registrano meno incidenti se l'allenatore si comporta in modo impeccabile. È questa una delle prime conclusioni di un progetto pilota promosso dalla Federazione Ticinese Calcio (FTC) che adesso entra nella sua seconda fase.
Il progetto "Gioco corretto" è stato lanciato questa primavera a livello degli allievi C. Esso ha coinvolto giocatori, allenatori, funzionari e spettatori. Tutti hanno dovuto rispondere ad alcune domande riguardanti il fair play. I dati venivano poi analizzati dalla FTC.
"Abbiamo constatato che se l'allenatore è scorretto, spesso anche gli allievi si comportano in modo poco educato in campo", spiega il segretario della FTC, Waldo Cavadini. Bisogna adesso verificare se questa tesi regge anche in altre fasce d'età.
Creare incentivi sportivi e finanziari
Anche le federazioni regionali d'oltralpe in questi mesi vanno all'attacco con progetti pilota per combattere la violenza giovanile sui campi di calcio.
A Zurigo, San Gallo e Lucerna le società che non rispettano in modo adeguato il principio del fair play subiranno non solo conseguenze finanziarie, come succedeva finora, ma verranno anche punite nella classifica. D'ora in poi, infatti, in caso di parità di punti sarà decisiva la classifica del fair play e non più la differenza reti.
Nella stessa direzione va un progetto pilota promosso dal canton Basilea Città, il quale distribuirà in futuro i contributi del totocalcio in base alla classifica del fair play. Le squadre che giocano in modo troppo violento e scorretto rischiano di non ricevere più sussidi.
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