L'alleanza economica "NO alla pseudo-riforma LPP" entra in campagna
Zurigo (ots)
Il prossimo 22 settembre, il popolo svizzero sarà chiamato a pronunciarsi sull'infelice riforma della previdenza professionale. Otto associazioni economiche hanno formato un'alleanza contro questa pseudo-riforma e si battono per un NO alle urne.
Anziché orientare di nuovo la previdenza professionale al principio del risparmio capitalizzato, la pseudo-riforma LPP sostituisce un tipo di ridistribuzione con un altro. Genera incentivi negativi a livello di risparmio e fa aumentare la burocrazia. "A finanziare l'ulteriore ridistribuzione e gli inutili costi aggiuntivi saranno le persone assicurate, con i contributi di risparmio", mette in guardia Esther Friedli, consigliera agli Stati UDC e membro del Consiglio di GastroSuisse. L'alleanza economica "NO alla pseudo-riforma LPP" ritiene che il progetto posto in votazione manchi l'obiettivo e raccomanda di respingerlo.
No a una ridistribuzione contraria al sistema della previdenza professionaleIl progetto di riforma indebolisce la previdenza professionale nel suo insieme e introduce una ridistribuzione dai giovani agli anziani estranea al sistema, causando costi dell'ordine di 11,3 miliardi di franchi. Questi costi, indotti dal finanziamento dei supplementi di rendita, sono assolutamente sproporzionati rispetto ai risparmi attesi, pari a 400 milioni di franchi. La riforma allontana ancora di più la previdenza professionale dal principio del risparmio. "L'intento originario era invece di rafforzare il sistema dei tre pilastri che si completano a vicenda", ricorda Christophe Reymond, direttore del Centre Patronal.
La pseudo-riforma LPP crea incentivi negativi e più burocraziaI supplementi di rendita sono calibrati in modo scorretto e distribuiti in modo iniquo: penalizzano chi paga i contributi di previdenza professionale per tutta la vita lavorativa. La riforma disincentiva a versare ininterrottamente i contributi del secondo pilastro. Svantaggia inoltre le persone già oggi interessate da un'aliquota di conversione ridotta, visto che molte casse pensioni hanno già adeguato l'aliquota di conversione. Anche il rapporto costi-benefici è stato valutato in modo del tutto sbagliato: il complesso sovvenzionamento trasversale dei supplementi di rendita fa aumentare i costi amministrativi senza garantire prestazioni migliori in vecchiaia. Questi maggiori costi vanno a carico delle persone assicurate e delle aziende.
L'obiettivo di portare l'aliquota di conversione a un livello adeguato in termini attuariali richiede misure più semplici ed efficaci rispetto a quelle previste dalla pseudo-riforma LPP. Per tutti questi motivi raccomandiamo di votare NO alla pseudo-riforma LPP il 22 settembre 2024!
Contatto:
GastroSuisse
Patrik Hasler-Olbrych, Vice direttore GastroSuisse e responsabile della comunicazione
communication@gastrosuisse.ch
+41 44 377 53 77