ASIN - Action pour une Suisse indépenda
26 aprile 2008: Assemblea ASNI con oltre 1000 partecipanti - Blocher fustiga "lo sventato internazionalismo" nella Berna federale
Berna (ots)
ASNI prepara delle iniziative per la salvaguardia della neutralità integrale e contro le missioni militari all'estero
Alla 23" Assemblea dei membri dell'apartitica Azione per una Svizzera neutrale e indipendente (ASNI), il destituito consigliere federale Christoph Blocher ha giudicato severamente la progressiva disistima dell'indipendenza e della neutralità svizzere da parte del Consiglio federale, del Parlamento e dell'Amministrazione. In misura sempre maggiore, la Berna federale delega la propria responsabilità alle organizzazioni multinazionali. Attraverso l'indebolimento della democrazia diretta si interdice il cittadino e si esercita uno sventato internazionalismo a danno del nostro Paese. La battaglia dell'ASNI e la sua iniziativa popolare per l'ampliamento del referendum obbligatorio per i trattati internazionali urgono più che mai.
Il presidente dell'ASNI, il consigliere nazionale Pirmin Schwander, ha condannato l'ipocrita "doppia morale dei partiti di sinistra PPD, SP e Verdi", come espressa nella mancata rielezione del consigliere federale Blocher - e come viene manifestata in occasione di molte decisioni politiche. Poi l'Assemblea ha approvato una risoluzione presentata dal consigliere nazionale Hans Fehr "contro la svendita della Svizzera" e per il rafforzamento dei diritti popolari. L'ASNI intende in particolare ancorare nella Costituzione la sostanza della neutralità svizzera e impedire missioni militari all'estero.
La sala dell'albergo "National" a Berna, addobbata con la bandiera svizzera e le bandiere dei Cantoni, era gremita fino all'ultimo posto e i membri dell'ASNI provenienti da ogni angolo del Paese e gli ospiti non sono rimasti delusi.
Dopo la valutazione della situazione da parte del presidente dell'ASNI, il quale ha posto in primo piano il rafforzamento dei diritti popolari e la salvaguardia della nostra eredità culturale, Christoph Blocher ha messo in guardia contro l'infiltrazione dell'indipendenza svizzera già in atto, ma che i nostri stessi organi statali non prendono sul serio. È impossibile fingere di non vedere la pressione esercitata dalle potenze straniere sul nostro ordinamento statale - segnatamente contro il nostro segreto bancario e la nostra sovranità fiscale, senza che i responsabili nella Berna federale siano praticamente in grado di affrontare questa pressione. Inoltre sempre più diritto internazionale viene calcato sopra il nostro diritto nazionale sovrano. L'Amministrazione federale, lasciata a briglia sciolta dal Consiglio federale e dal Parlamento, occhieggia con l'UE e approfitta di ogni opportunità per eludere l'indipendenza svizzera. Per questo ci si adegua in tutto: "questioni di apertura delle frontiere, armonizzazioni delle scuole, adeguamenti delle leggi, accondiscendenza sulla libera circolazione delle persone e pagamenti di qualsiasi genere parlano un linguaggio anche troppo eloquente", ha rilevato Blocher.
Ad esempio, per la progressiva interdizione dei cittadini attraverso la limitazione dei diritti democratici, Blocher ha portato l'attualissimo argomento della naturalizzazione degli stranieri. Dopo che per oltre 150 anni la decisione è spettata ai comuni, il Tribunale federale ha ribaltato questa prassi indiscussa e stabilito arbitrariamente che gli stranieri colpiti da una decisione di naturalizzazione negativa possono adire il tribunale. In questo modo ci sarebbe un diritto alla naturalizzazione, lo Stato dei giudici si sostituisce allo Stato dei cittadini. Questa prassi ostile alla democrazia, che promuove la naturalizzazione di massa, deve essere modificata il 1° giugno 2008.
Neutralità: non è fatta per i membri di Governo in cerca di popolarità sulla scena internazionale!
Blocher condanna parimenti il disprezzo della neutralità e come esempio per lo "sventato internazionalismo" praticato recentemente, ha portato la genuflessione della ministra degli esteri a Teheran: "Con il velo si mette in bella mostra davanti ai fotografi al seguito, senza accorgersi di mettersi nel bel mezzo di discussioni internazionali e che adesso la Svizzera deve farsi accusare di faziosità." Per i governanti, la neutralità significa spesso anche "starsene seduti tranquilli", "tenersi in disparte" nei conflitti internazionali. Neutralità significa mediare in modo imparziale invece di prendere parte. "Dunque non è fatta per quei membri di governo che cercano di mettersi in mostra sulla scena internazionale!" ha detto Blocher. Perciò la lotta dell'ASNI per l'indipendenza e la neutralità è più attuale che mai.
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