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Media Service: Consiglio svizzero della stampa, Presa di posizione 41/2011 (www.presserat.ch/29870.htm)
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Interlaken (ots)
Parti: X. c. Radiotelevisione svizzera di lingua italiana und Y. c ticinonews.ch / «Il Caffè»/«Corriere del Ticino»/«laRegioneTicino»/«Giornale del Popolo»
Reclami parzialmente accolti
Tema: Sfera privata / Protezione delle vittime
Riassunto
Menzione ingiustificata dei nomi di un indiziato e della vittima
Il Consiglio della stampa ha accolto parzialmente due reclami presentati in merito a un caso che a fatto molto rumore in Ticino, ritenendo ingiustificata sia la menzione del nome di un medico da parte della Radiotelevisione della Svizzera italiana, in quanto presunto autore della violenza carnale, sia la successiva identificazione della presunta vittima da parte del sito online «ticinonews.ch» e dei giornali «Il Caffè», «Corriere del Ticino», «la Regione Ticino» e «Giornale del Popolo».
In due successive trasmissioni del settembre 2010, la trasmissione televisiva «Il Quotidiano» aveva dato la notizia dell'arresto di un medico con l'accusa di violenza carnale. Successivamente, il sito online «ticinonews.ch» precisava essere la vittima la moglie del medico. I tre giornali hanno ripreso e diffuso questa informazione. Un parente dell'accusato ha presentato al Consiglio della stampa reclamo contro la RSI, un giornalista ha denunciato «ticinonews.ch» e i tre media scritti. La RSI respinge il reclamo argomentando che il medico è da ritenere «persona pubblica» in quanto nota per un precedente caso che aveva suscitato grande scalpore: la menzione del suo nome sarebbe nel caso specifico giustificata. Altre ragioni hanno addotto «ticinonews» e gli altri media.
Per il Consiglio della stampa, invece, la menzione del nome del medico subito dopo il suo arresto non era giustificata. La sua notorietà era a quel punto solo relativa, non essendovi relazione del nuovo caso con i fatti imputatigli anni prima, né con la sua funzione di medico. Non sussisteva neppure, dopo l'arresto, l'esigenza di allertare l'opinione pubblica. Non può invece essere fatto rimprovero ai giornali di avere menzionato il nome del medico, dopo che lo aveva fatto, per due giorni di fila, la Televisione.
Una mancanza grave è viceversa considerata dal Consiglio della stampa la menzione del nome della vittima da parte di «ticinonews.ch» e dei tre quotidiani. La protezione della presunta vittima doveva prevalere anche dopo la pubblicazione del nome del presunto colpevole. E la ripresa dell'informazione data da «ticinonews.ch» da parte dei quotidiani - diversamente che nel caso della RSI - non si giustificava, poiché il numero delle persone raggiunte dal sito online non è paragonabile a quello della televisione di servizio pubblico.
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