ZHAW - Zürcher Hochschule für angewandte Wissenschaften
Le parole svizzere dell’anno 2024
Comunicato stampa, 3 dicembre 2024
ZHAW Dipartimento di Linguistica applicata
Le parole svizzere dell’anno 2024
Non binario, Unterschriften-Bschiss, Cessez-le-feu e segundimorant:a sono le Parole dell'Anno Svizzera in italiano, tedesco, francese e romancio. Hanno plasmato il discorso pubblico in Svizzera e nelle sue regioni linguistiche nel 2024. Sono state analizzate scientificamente e confermate dalla scelta delle quattro giurie di esperti e professionisti delle lingue.
La discussione sulla parola dell'anno in lingua italiana in Svizzera rappresenta un'opportunità significativa per riflettere sulle dinamiche linguistiche, culturali e sociali che hanno caratterizzato l’anno in corso. Si tratta di un’occasione di confronto che va oltre il mero contenuto linguistico, poiché è un momento per fare il punto sulla società, sulle sue tendenze, sui suoi valori.
La scelta è il risultato di un processo di selezione che si basa su una sintesi tra analisi linguistica, percezione popolare e, infine, valutazione critica.
Nella Svizzera italiana la giuria - composta da linguisti, scrittori, giornalisti, traduttori, artisti - ha scelto come parola dell’anno non binario. Al secondo e al terzo posto si sono classificate, rispettivamente, allerta meteo e nomofobia.
«Sono parole che incarnano temi profondamente attuali e molto discussi quali il riconoscimento delle identità di genere non conformi e il rifiuto delle facili semplificazioni, l’attenzione sempre più urgente ai fenomeni estremi causati dai cambiamenti climatici e l’inflenza delle nuove tecnologie sulle relazioni sociali e sulla salute mentale. Si tratta di parole che mettono in risalto temi che negli anni a venire saranno sempre più presenti nel discorso pubblico» - sostiene Angelo Ciampi, coordinatore della giuria per la parola dell’anno in italiano.
Parole svizzere dell’anno
Primo posto: non binario
La vittoria della 68ma edizione dell’Eurovision Song Contest (ESC) di Nemo, cantante in rappresentanza della Svizzera e il trionfo della pugile algerina Imane Khelif alle recenti olimpiadi hanno stimolato una grande discussione sul significato del concetto di «non binario». Subito dopo la vittoria, Nemo ha affermato che «è un onore essere la prima persona non binaria ad aver vinto l’ESC».
Nel caso dell’identità di genere, non binario indica il rifiuto del binarismo maschio-femmina. Sul sito di Human Rights Campaign si legge che «le persone non-binarie possono identificarsi come uomo e donna, come una via di mezzo o come una persona che non rientra in queste categorie». Ma non binario va oltre la questione di genere e mette in discussione una più generale visione dualistica del mondo: il pensiero non binario è un approccio che supera le rigide dicotomie come vero o falso, giusto o sbagliato, bene o male. In sintesi, il pensiero non binario cerca di integrare punti di vista diversi, riconoscendo che la complessità costituisce e caratterizza l’esperienza umana.
Secondo posto: allerta meteo
Quante volte, solo nel 2024, abbiamo visto sui nostri telefonini la comparsa dell’avviso di allerta meteo?
L’intensificarsi di eventi atmosferici estremi, come quest’anno le alluvioni in Mesolcina, Valle Maggia, Vallese e altri paesi d’Europa tra cui Italia e Spagna, impongono sistemi di previsioni in grado di informare la popolazione sui rischi imminenti. Le allerte meteo sono diventate pertanto un mezzo fondamentale per la protezione della vita e dei beni. Le allerte segnalano inoltre l’urgenza di affrontare le problematiche ambientali e ci rammentano la necessità di adottare politiche climatiche più sostenibili. Purtroppo, le conclusioni della 29ma edizione della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Cop29) che si è tenuta a Baku dall’11 al 22 novembre 2024 non sono incoraggianti.
Terzo posto: nomofobia
Il termine è l’abbreviazione dell’inglese «no mobile phobia» e descrive la sofferenza transitoria legata alla paura di rimanere sconnessi dalla rete, di essere separati dal proprio telefono cellulare. L’uso eccessivo e incontrollato dello smartphone può avere effetti negativi sul nostro equilibrio psicologico, a tal punto che il timore di separarsene può innescare reazioni simili all’attacco di panico quali ansia, mancanza di respiro, nausea, dolore toracico, vertigini. Questa condizione sta assumendo proporzioni preoccupanti a livello mondiale. Secondo un sondaggio effettuato dal sito comparis.ch nel mese di novembre 2024, il 54% dei giovani tra i 16 e i 35 anni mostra segni da evidenti a marcati di dipendenza da smartphone. La paura irrazionale di non poter accedere ai propri dispositivi solleva interrogativi sul nostro equilibrio psicologico e sulla nostra capacità di vivere sconnessi.
In tutte e quattro le lingue nazionali
Le parole dell'anno nella Svizzera francese sono 1° posto cessez-le-feu (cessate il fuoco, in relazione alle guerre in Medio Oriente e tra Russia e Ucraina), 2° posto consentement (consenso, in relazione al rapporto fiduciario tra uomo e donna) e 3° posto quoicoubeh (è un gioco di parole su Tiktok per rispondere a una domanda incomprensibile).
Le parole dell'anno nella Svizzera tedesca sono 1° posto Unterschriften-Bschiss, (firme false, in relazione alle possibili frodi nella raccolta delle firme per le iniziative e i referendum) 2° posto divers (diverso, in relazione alla diversità sessuale e la tema della biodiversità) e 3° posto Murgang (colata detritica, in relazione alle alluvioni che hanno colpito la Svizzera e alla colata detritica che minaccia il villaggio di Brienz nel canton Berna).
Le parole dell'anno nella Svizzera retoromanza sono 1° posto segundimorant (residenti secondari, in relazione ai tanti residenti con seconde case), 2° posto vegliadissem (discriminazione degli anziani, in relazione all’iniziativa sulle pensioni e alla riforma LPP), 3° posto festivitads (festività, il 2024 è stato nei Grigioni l’anno di tanti giubilei)
La parola dell'anno
Gli scienziati analizzano la banca dati discorsiva svizzera Korpus Swiss-AL e determinano per ogni lingua le circa 30 parole che sono state usate più frequentemente o in modo significativamente diverso nel 2024 rispetto agli anni precedenti. Una giuria di professionisti del settore linguistico seleziona poi le tre parole più significative da questo elenco, dai suggerimenti del pubblico e sulla base della propria esperienza. Infine, i ricercatori mostrano come queste parole si sono sviluppate nell'uso linguistico in Svizzera nel 2024 e quali cambiamenti sociali rappresentano.
Maggiori informazioni sul progetto «Parola svizzera dell’anno» sono disponibili sul nostro sito: https://www.zhaw.ch/it/linguistica/parola-dellanno-svizzera/
Contatto
- Direzione strategica del progetto «Parola svizzera dell’anno» Prof. Dr. Marlies Whitehouse, Dipartimento di Linguistica applicata della ZHAW, Tel. 058 934 61 69, E-Mail marlies.whitehouse@zhaw.ch
- Giuria italiano Dr. Angelo Ciampi, Docente di italiano presso il Dipartimento di Linguistica applicata della ZHAW, Tel. 058 934 60 78, E-Mail angelo.ciampi@zhaw.ch
- Giuria tedesco Prof. Dr. Marlies Whitehouse, Professorin für Professional Literacy, Dipartimento di Linguistica applicata della ZHAW, Tel. 058 934 61 69, E-Mail marlies.whitehouse@zhaw.ch
- Giuria romancio Marietta Cathomas Manetsch, M. A., linguista RTR, tel. 058 136 30 33, E-mail marietta.cathomas@rtr.ch
- Giuria francese Dr. Nicolas Pepin, Docente di francese presso il Dipartimento di Linguistica applicata della ZHAW, Tel. 058 934 62 39, E-Mail nicolas.pepin@zhaw.ch
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