Comunicato stampa: La carenza di personale specializzato raggiunge dimensioni mai viste prima
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La carenza di personale specializzato raggiunge dimensioni mai viste prima: +68%
Zurigo, 28 novembre 2022 – Dopo una tregua legata al coronavirus negli scorsi due anni (2020 e 2021), il problema della carenza di personale specializzato in Svizzera torna ora ad acuirsi notevolmente. In questo periodo l’indice della carenza di personale specializzato ha raggiunto un record storico, delineando una situazione in cui il reclutamento di nuovo personale assume i tratti di una vera e propria sfida per le aziende. Al momento risulta molto difficile trovare soprattutto personale specializzato nel settore sanitario, informatico e delle scienze ingegneristiche. È quanto emerge dall’indice della carenza di personale specializzato elaborato dal Gruppo Adecco Svizzera e dal Servizio di monitoraggio del mercato del lavoro svizzero dell’Università di Zurigo.
Pandemia di coronavirus: luci e ombre per il mercato del lavoro svizzero
Negli ultimi due anni, il coronavirus ha provocato una situazione di forte caos sul mercato del lavoro svizzero. Lo scoppio della pandemia e le relative misure hanno considerevolmente rallentato l’attività di ampi comparti della vita economica nel 2020 e nel 2021. Nonostante l’introduzione di provvedimenti su vasta scala a sostegno dell’economia, nonché l’estensione e la semplificazione delle indennità per lavoro ridotto, le ripercussioni sul mercato del lavoro non hanno mancato di farsi sentire. Il numero di disoccupati schizzava alle stelle e, allo stesso tempo, le aziende cercavano molto meno personale rispetto al passato, come dimostra il calo evidenziato dal Job Index. In conseguenza di questi due fenomeni opposti, nel 2021 il fabbisogno di personale specializzato ha toccato i minimi storici.
Soltanto con l’introduzione della vaccinazione e la graduale abolizione delle misure, la necessità di consumo ha fatto segnare un aumento improvviso a livello nazionale e internazionale. In seguito alla vigorosa ripresa economica, il numero di annunci di lavoro ha raggiunto rapidamente nuovi valori record. Di colpo le aziende di tutti i settori avevano bisogno di più personale per far fronte all’incremento della domanda. A sua volta, il maggiore fabbisogno di personale si è tradotto in una netta diminuzione del numero di disoccupati. Mentre a settembre 2021 la SECO contava ancora 120’294 disoccupati, esattamente 12 mesi dopo questa cifra è scesa a quota 89’526. Persino le categorie di disoccupati che di norma necessitano di tempi di collocamento più lunghi, come le persone di età compresa fra i 50 e i 64 anni (-25,6%) e i disoccupati di lunga durata (-47%), hanno tratto vantaggio dal significativo fabbisogno di personale delle aziende. Nonostante questi dati, stupisce il forte aumento della carenza di personale specializzato. Quest’anno, il relativo indice ha toccato quota 155 punti, un valore mai registrato prima d’ora. Attualmente l’indice supera di ben il 68% i livelli del 2021 e del 21% quelli del 2019, anno precedente alla crisi.
Esaminando le regioni linguistiche si osservano valori record sia nella Svizzera tedesca che in quella latina. Nella prima, il fabbisogno di personale specializzato è aumentato molto più nettamente rispetto alla seconda (+77% vs. +48%). Questa differenza in termini di incremento fra le regioni linguistiche è da ricondurre principalmente al fatto che all’inizio della pandemia nella Svizzera tedesca il crollo del fabbisogno di personale specializzato è stato molto più marcato che nella Svizzera latina. Il mercato del lavoro della Svizzera tedesca vantava dunque un maggiore potenziale di recupero, che ora si traduce in una ripresa più sostenuta.
«Per il mercato del lavoro svizzero, l’avvento della pandemia di coronavirus è stato come salire sulle montagne russe. Se l’anno scorso aveva toccato il minimo storico, quest’anno il fabbisogno di personale specializzato ha raggiunto con incredibile rapidità un picco senza precedenti. Il cambiamento demografico è fortemente segnato dal progressivo pensionamento dei baby boomer. Tuttavia, anche le crescenti incertezze a livello globale, l’appello ad accorciare le catene di fornitura e l’instabilità della situazione politica mondiale si confermano una sfida per le aziende. Il fabbisogno di personale specializzato qualificato continuerà dunque a crescere, con la conseguenza che sempre più spesso saranno i lavoratori a scegliere la loro azienda, e non viceversa.»
Marcel Keller, Country Head Adecco Svizzera
La maggiore carenza di personale si riscontra nella categoria specialisti/e in professioni sanitarie
Al primo posto nella classifica della carenza di personale specializzato troviamo specialisti/e in professioni sanitarie (ad es. medici specializzati, specialisti/e nel settore delle cure o farmacisti/e). In questa categoria professionale, la carenza di personale specializzato era considerevole già prima della pandemia, a seguito della quale il fenomeno si è ulteriormente acuito. Corinne Scheiber, responsabile di Adecco Medical, afferma: «Uno dei motivi che hanno aggravato la carenza di personale specializzato nel settore sanitario risiede nel fatto che in Svizzera viene formato un numero di figure sanitarie specializzate insufficiente per coprire l’effettiva domanda del comparto. Per colmare questa lacuna, una parte significativa del personale sanitario viene reclutata all’estero. Secondo l’ Osservatorio svizzero della salute, nel 2019 negli ospedali e nelle case di cura svizzeri la quota di personale addetto alle cure in possesso di un diploma conseguito all’estero era pari a ben il 30%. Anche la Statistica medica della FMH evidenzia un risultato simile con riferimento ai medici. Gran parte del personale sanitario specializzato proviene dai Paesi confinanti, dove tuttavia si sta parimenti delineando una crescente carenza delle stesse figure specializzate. La lotta per accaparrarsi queste figure professionali si è dunque inasprita». Yanik Kipfer del Servizio di monitoraggio del mercato del lavoro svizzero aggiunge: «La carenza sempre maggiore di personale specializzato mette ancora più in difficoltà i sanitari in servizio. Questi ultimi, già sotto pressione, devono infatti far fronte a un carico di lavoro superiore». Come spiega Corinne Scheiber: «Si sta facendo strada un senso di frustrazione a causa delle difficili condizioni di lavoro e della lenta attuazione dell’iniziativa sulle cure infermieristiche. Di conseguenza, il personale specializzato in gran parte non opta per un posto fisso, bensì per impieghi temporanei, associati a una migliore retribuzione e a una maggiore flessibilità.
Il secondo posto è occupato da sviluppatori/trici e analisti/e di software e applicazioni IT (ad es. ingegneri/e informatici/che, sviluppatori/trici di software e analisti/e di sistema). Analogamente alle figure specializzate nelle professioni sanitarie, in questa categoria si osserva già da diversi anni una notevole carenza di personale specializzato, che quest’anno si sta nuovamente aggravando e ha raggiunto il massimo storico. James Peck, vicepresidente di LHH Recruitment Solutions Svizzera, dichiara: «Al momento vi è urgente bisogno soprattutto di sviluppatori/trici di software con esperienza in linguaggi di programmazione orientati agli oggetti, come Java o C#, e di sviluppatori/trici di software front-end che abbiano conoscenze dei framework Angular o React.» Stupisce che la categoria professionale di tecnici/che dell’informazione e della comunicazione (ad es. web content manager, esperti/e di telematica e specialisti/e e-commerce) sia scesa quest’anno di undici posizioni, dopo che il fabbisogno di personale specializzato in questo ambito era rapidamente cresciuto nel 2021. Yanik Kipfer del Servizio di monitoraggio del mercato del lavoro fornisce una spiegazione del fenomeno: «La categoria tecnici/che dell’informazione e della comunicazione sembra aver tratto vantaggio dall’aumento del fabbisogno di soluzioni di e-commerce dovuto al coronavirus. A quanto pare, però, il boom degli acquisti online si sta ridimensionando, come rilevato anche dalla Swiss Retail Federation. Tale fenomeno comporta anche la stagnazione della domanda di queste figure professionali».
Oltre a direttori/trici dei lavori, capimastri e supervisori/e, che troviamo al quarto posto, anche le professioni afferenti in prevalenza all’ambito industriale risentono fortemente della carenza di personale specializzato. Le professioni tecniche nelle scienze e nell’ingegneria (ad es. tecnici/che in costruzioni meccaniche, elettrotecnici/che o conduttori/trici di processi per la produzione dei metalli) si trovano in terza posizione, mentre polimeccanici/che, meccanici/che di produzione, meccanici/che e riparatori/trici di macchine occupano il quinto posto. In queste categorie professionali, la carenza di personale specializzato si è considerevolmente aggravata rispetto all’anno precedente. Yanik Kipfer del Servizio di monitoraggio del mercato del lavoro svizzero osserva: «Il netto fabbisogno di personale specializzato nel settore industriale dimostra che la Svizzera continua a poggiare su solide basi industriali». James Peck, vicepresidente di LHH Recruitment Solutions Svizzera, aggiunge: «Per tener testa alla concorrenza internazionale in materia di prodotti industriali, l’industria svizzera si è specializzata in prodotti di nicchia complessi e tecnicamente sofisticati, come ad esempio produzione di utensili di precisione, ambito MedTech o sviluppo e realizzazione di sottosistemi per il settore aerospaziale. Nascono così professioni industriali all’interno di mercati di nicchia per le quali sono richiesti/e candidati/e dalle conoscenze altamente specifiche e difficilmente applicabili ad altre nicchie. La ricerca di personale specializzato idoneo risulta così ancora più complessa». Tom Vanoirbeek, vicepresidente di Adecco Workforce Solutions Western & Southern Switzerland, precisa: «Soprattutto in professioni tecniche, come quelle richieste dall’industria orologiera, ci troviamo a far fronte a una significativa carenza di personale specializzato che interessa le figure sia altamente che scarsamente qualificate. Per investire in nuovi talenti, Adecco Svizzera ha pertanto fondato la Watch Academy di Ginevra, che ha il compito di formare persone dalle buone abilità manuali per avviarle alla professione di orologiaio/a in un settore davvero unico nel suo genere».
In fondo alla classifica troviamo categorie professionali caratterizzate da eccedenza di personale specializzato, ossia in cui il numero di persone in cerca di un lavoro supera quello dei posti vacanti disponibili. L’ultima posizione è occupata da professioni non qualificate e personale specializzato addetto all’agricoltura, alle foreste e alla pesca (ad es. aiuto cuochi/che, giardinieri/e o fattorini), seguiti da manager e dirigenti nonché da impiegati/e con compiti generali e operatori su macchine di ufficio e altri/e impiegati/e di ufficio (ad es. addetti/e all’inserimento dati, addetti/e a biblioteche o addetti/e alla correzione di bozze). Per numerose categorie professionali che occupano gli ultimi posti in classifica, il fabbisogno di personale specializzato è fortemente diminuito con lo scoppio della pandemia. Tuttavia, è ora possibile osservare che la carenza di personale specializzato sta subendo un marcato peggioramento anche per le categorie professionali in cui si registrava un’eccedenza di personale. Ciò significa che per i lavoratori e le lavoratrici rientranti in questi gruppi la situazione è nettamente migliorata rispetto all’anno precedente, poiché è diminuito il numero di persone disponibili a coprire le posizioni aperte. Al contempo, però, questo fenomeno implica che le aziende faticheranno di più a trovare personale specializzato idoneo anche tra le categorie professionali in fondo alla classifica.
Contatto Ufficio stampa del Gruppo Adecco Svizzera Jessica Jocham, tel. +41 79 318 43 37, press.office@adeccogroup.ch Servizio di monitoraggio del mercato del lavoro svizzero, Università di Zurigo Yanik Kipfer, tel. +41 44 635 23 02, kipfer@soziologie.uzh.ch Informazioni sull’Adecco Group Swiss Job Market Index (Job Index) In collaborazione con il Servizio di monitoraggio del mercato del lavoro svizzero (SMM) dell’Istituto di Sociologia dell’Università di Zurigo, il Gruppo Adecco Svizzera pubblica a gennaio, aprile, luglio e ottobre l’Adecco Group Swiss Job Market Index (Job Index). Il Job Index rappresenta per la Svizzera uno strumento di misurazione completo e fondato su solide basi scientifiche per comprendere l’andamento delle offerte d’impiego nei portali online dedicati e sui siti web delle aziende. Questo indice si basa sui rilevamenti trimestrali rappresentativi delle offerte d’impiego pubblicate sulla stampa, sui portali online dedicati e sui siti web delle aziende. Informazioni sul Gruppo Adecco Svizzera Il Gruppo Adecco Svizzera è leader nel mercato svizzero delle risorse umane. Con oltre 700 dipendenti in più di 50 sedi in tutte le regioni linguistiche, ogni anno aiutiamo circa 26'000 lavoratori qualificati a cogliere nuove sfide professionali. Offriamo soluzioni su misura per le piccole, medie e grandi imprese nella gestione del personale: collocamento a tempo indeterminato, collocamento temporaneo, servizi di payroll, outsourcing e outsourcing di interi processi Human Resources, pianificazione delle carriere, sviluppo e mobilità dei talenti. In Svizzera siamo rappresentati dai seguenti marchi: Adecco, Adia, Akkodis, Pontoon Solutions, Lee Hecht Harrison e General Assembly. Il Gruppo Adecco Svizzera è una società del Gruppo Adecco, leader a livello globale per Talent Advisory e Solutions. Siamo profondamente convinti di poter far sì che tutti siano in forma per il futuro e impieghiamo più di 3,5 milioni di persone quotidianamente. Reclutiamo, sviluppiamo e creiamo talenti in 60 Paesi, permettendo alle organizzazioni di contribuire a plasmare il futuro del lavoro. In quanto società Fortune Global 500, fungiamo da esempio, generando un valore condiviso che stimola l’economia e contribuisce a una società migliore. Il Gruppo Adecco ha la sua sede principale a Zurigo, in Svizzera, (ISIN: CH0012138605) ed è quotato alla SIX Swiss Exchange (ADEN).