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Rapporto relativo al postulato "Misure contro le mutilazioni genitali femminili" del Consiglio federale
Mutilazioni genitali femminili: migliore protezione e supporto
per donne e ragazze
Lucerna (ots)
Secondo le stime, in Svizzera vivono circa 22 000 donne e ragazze che hanno subito o corrono il rischio di subire una mutilazione genitale. Nel rapporto relativo al postulato pubblicato oggi dal Consiglio federale si valuta con quali misure donne e ragazze possano essere tutelate meglio da tali pratiche.La Rete svizzera contro le mutilazioni genitali femminili apprezza molto l'orientamento del rapporto sul postulato. Alle parole devono però ora seguire i fatti, affinché le ragazze a rischio in Svizzera siano più protette e le donne e ragazze già mutilate ricevano un'assistenza medica orientata alle loro esigenze specifiche.
Il rapporto del Consiglio federale è stato stilato in risposta al postulato depositato da Natalie Rickli nel 2018 (postulato 18.3551, "Misure contro le mutilazioni genitali femminili"). Quest'ultimo incaricava il Consiglio federale di "illustrare in un rapporto le misure che permettono di proteggere meglio le minorenni e le donne dalle mutilazioni genitali femminili". La Rete svizzera contro le mutilazioni genitali femminili apprezza molto l'orientamento del rapporto e in una presa di posizione menziona nello specifico i punti più importanti per la protezione e il sostegno delle vittime:
Il diritto penale non basta a proteggere contro le mutilazioni genitali femminili
"Per proteggere efficacemente le ragazze è assolutamente necessario un divieto giuridico. Ma solo questo non basta", sottolinea Denise Schwegler di Caritas Svizzera. "Servono piuttosto approcci coordinati su vari livelli." Concentrarsi quindi unicamente sul diritto penale non produce gli effetti desiderati.
Mettere in primo piano la prevenzione e il bene del minore
Per evitare questo tipo di reato, è essenziale condurre un lavoro d'informazione nelle comunità di migranti. Le misure civili di protezione dei minori possono inoltre avere un effetto preventivo. Questo presuppone tuttavia che gli specialisti vengano sensibilizzati al fenomeno, ossia che riconoscano le mutilazioni genitali femminili come una forma specifica di minaccia del bene del minore.
Diritto di soggiorno per ragazze a rischio
La concessione del diritto di soggiorno in Svizzera alle ragazze a rischio offre un'altra dimensione di protezione. Questa prospettiva non va sottovalutata. La Svizzera dovrebbe illustrare la prassi giuridica adottata in questo contesto.
Garantire il sostegno per donne e ragazze vittime di mutilazioni
La protezione di ragazze a rischio è di centrale importanza. Non va tuttavia dimenticato che in Svizzera vivono molte donne e ragazze che hanno già subito tali pratiche. Occorre pertanto garantire che queste ultime ricevano un'assistenza medica orientata alle loro esigenze specifiche. A tale scopo il tema deve essere integrato nei programmi didattici delle formazioni e dei perfezionamenti dei professionisti della salute.
Serve maggiore impegno da parte dei Cantoni
Sono pochi i Cantoni che si impegnano attivamente e a lungo termine a favore della lotta contro le mutilazioni genitali femminili."Al fine di migliorare la situazione concreta di donne e ragazze mutilate o a rischio, i Cantoni sono chiamati a rafforzare il loro impegno nella lotta contro tale fenomeno, vale a dire a definire misure concrete e a stanziare risorse finanziarie", chiede Marisa Birri di Terre des Femmes Svizzera. Solo così si possono garantire le offerte in termini di salute, consulenza e prevenzione. Con la Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (Convenzione di Istanbul), i Cantoni come anche la Confederazione hanno assunto un impegno in questo senso.
La Rete svizzera contro le mutilazioni genitali femminili concorda con il Consiglio federale: per garantire la protezione e l'assistenza per le donne e le ragazze vittime o a rischio di mutilazione è opportuno adottare vari approcci differenziati. Questa vasta gamma di misure deve tuttavia anche essere attuata. A tale scopo serve tuttora un centro di competenze nazionale: negli ultimi anni la Rete svizzera contro le mutilazioni genitali femminili ha raccolto preziose informazioni e fatto esperienze molto utili, in modo da poter assumere anche in futuro un ruolo importante nella lotta contro le mutilazioni genitali femminili.
Per maggiori informazioni rimandiamo alla presa di posizione della Rete svizzera contro le mutilazioni genitali femminili in merito al rapporto relativo al postulato: www.mutilazioni-genitali-femminili.ch/rete
Contatto:
Ulteriori informazioni: Denise Schwegler e Simone Giger, responsabili progetto Prevenzione mutilazioni genitali femminili, Caritas Svizzera, tel. 041 419 23 55, e-mail: dschwegler@caritas.ch; sgiger@caritas.ch Marisa Birri, TERRE DES FEMMES Svizzera, tel. 031 311 38 79, e-mail: m_birri@terre-des-femmes.ch
In caso di interesse, la Rete svizzera contro le mutilazioni genitali femminili fornisce contatti per interviste agli specialisti interpellati nella presa di posizione (medico, persona chiave di una comunità di migranti interessata).