BFS: Cifre daffari del commercio al dettaglio nel marzo 2004
(ots)Cifre daffari del commercio al dettaglio nel marzo 2004
Continua la crescita del fatturato: +4,4 per cento
Stando ai risultati provvisori forniti dallUfficio federale di statistica (UST), nel marzo 2004 le cifre daffari nominali del commercio al dettaglio hanno registrato un aumento del 4,4 per cento rispetto allo stesso mese dellanno precedente. In termini reali (al netto dellinflazione) ciò corrisponde a una crescita del 5,4 per cento. In effetti, nel febbraio 2004 le cifre daffari nominali sono aumentate del 3,1 per cento, mentre nel marzo 2003 si segnalava una flessione pari al 4,3 per cento. Tuttavia, è stato il diverso numero di giorni di vendita, e cioè un giorno in più nel marzo 2004 rispetto allo stesso periodo dellanno precedente, ad influire sullandamento del fatturato nel mese in rassegna. Pertanto, al netto dei giorni di vendita, è risultato un aumento dello 0,5 per cento in termini nominali e dell1,5 per cento in termini reali. Andamento positivo del fatturato nella maggior parte dei gruppi di merci Le cifre d'affari nominali dei tre gruppi principali sono evolute in modo eterogeneo. Mentre il gruppo «abbigliamento, calzature» ha subìto una diminuzione del 4 per cento, il gruppo «alimentari, bevande, tabacco e articoli per fumatori» ha registrato un incremento del 2,6 per cento. Un andamento positivo del fatturato si è potuto registrare anche per il totale degli «altri gruppi» che hanno fatto segnare un aumento pari al 6,8 per cento. Grazie al perdurare del clima di consumo favorevole gran parte dei gruppi di beni ha registrato un forte aumento del giro daffari. Lo si può rilevare soprattutto per i beni di consumo durevoli quali «effetti personali» (+17,5%), «autoveicoli» (+11,9%) nonché, sebbene in misura lievemente minore, per i gruppi «elettronica per il tempo libero e lufficio» (+5,7%) e «cucina, economia domestica» (+5%). Cifre daffari in aumento anche per i beni duso corrente: «tabacco e articoli per i fumatori» (+9,1%) «salute, cure del corpo, cosmetici» (+8,2%), «prodotti alimentari» (+2,8%). Si è registrata, invece, una flessione del fatturato per i gruppi «fai da te, tempo libero» (-5,5%) e «abbigliamento, calzature» (-4%). Aumento del 3,5 per cento nel primo trimestre del 2004 Rispetto allo stesso periodo dellanno precedente, nei primi tre mesi di questanno le cifre d'affari nominali sono cresciute complessivamente del 3,5 per cento, ma in maniera eterogenea nei gruppi principali: «alimentari, bevande, tabacco e articoli per fumatori» nonché «altri gruppi» hanno segnato rispettivamente un incremento del 3,2 e del 4,7 per cento, mentre vi è stata una perdita del 2,3 per cento per il gruppo «abbigliamento, calzature». In termini reali, le cifre d'affari cumulate del commercio al dettaglio sono aumentate complessivamente del 4,1 per cento; sotto questo profilo tutti e tre i gruppi principali hanno registrato risultati positivi. Dal calcolo delle cifre daffari in base ai giorni di vendita, per il primo trimestre è risultato un incremento delle cifre daffari cumulate del 2,1 per cento in termini nominali e del 2,8 per cento in termini reali. Risultati trimestrali per rami economici Il quadro complessivamente positivo del primo trimestre si riflette anche nellevoluzione delle cifre daffari del commercio al dettaglio in base ai diversi rami economici. Ad eccezione della riparazione dei beni personali e della casa (-29,1%) tutti i rimanenti rami hanno registrato un aumento del fatturato, in testa a tutti il commercio al dettaglio di prodotti farmaceutici e cosmetici in esercizi specializzati con un incremento pari al 16,1 per cento. e per dimensioni dellimpresa A rafforzare questo forte risultato trimestrale vi sono i valori del tutto positivi per tutte le classi di grandezza delle imprese: laumento più cospicuo, pari al 4,7 per cento, è stato rilevato nelle medie imprese (da 15 a 45 addetti a tempo pieno), seguite dalle piccole imprese (meno di 15 addetti a tempo pieno) e dalle grandi imprese (oltre 45 addetti a tempo pieno) con un incremento rispettivamente del 4,1 e del 2,8 per cento.
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