BA: Il Ministero pubblico della Confederazione archivia il procedimento avviato per presunti metodi illegali nella lotta al traffico di stupefacenti degli anni Novanta
Berna (ots)
Lex agente della polizia ticinese non ha commesso reati
Berna, 24 settembre 2004. Il Ministero pubblico della Confederazione archivia linchiesta di polizia giudiziaria avviata lanno scorso nei confronti dellex poliziotto ticinese incaricato di indagare su traffici di stupefacenti, poiché gli elementi di sospetto allorigine del procedimento non sono stati confermati. Secondo le conoscenze acquisite dalle autorità preposte al perseguimento penale linteressato fu coinvolto in reati.
Nellaprile del 2003 il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) aprì uninchiesta di polizia giudiziaria per titolo di riciclaggio di denaro, corruzione e violazioni della legge sugli stupefacenti. Il procedimento verteva su presunti metodi illegali che sarebbero stati applicati per eseguire, negli anni Novanta, operazioni di polizia internazionali in inchieste sotto copertura su traffici di stupefacenti cui parteciparono anche forze di polizia svizzere. Il MPC ha indagato sugli indizi emersi da dichiarazioni di più testimoni, secondo i quali la collaborazione tra gli agenti che indagavano sui traffici di stupefacenti e una rete di informatori sarebbe sfociata in reati. Fulcro dellinchiesta era il sospetto che un ex inquirente ticinese aveva preso parte a metodi illegali. Il mese di settembre dello scorso anno linteressato, oggi collaboratore dellUfficio federale di polizia, fu posto in carcere preventivo per una settimana e sospeso dal suo servizio presso la Polizia giudiziaria federale per il periodo delle indagini. Tuttavia, le accuse e il procedimento del MPC riguardavano esclusivamente il suo precedente campo dattività.
Gli elementi di sospetto contro lex inquirente ticinese non sono stati confermati dallinchiesta. Il procedimento avviato nei suoi confronti è quindi stato archiviato. Nella prima metà degli anni Novanta, la persona interessata partecipò agli avvenimenti legati alle varie operazioni internazionali anti-droga descritti da più persone e accuratamente verificati dal MPC in collaborazione con le autorità francesi, italiane e brasiliane e non agì con sufficiente prudenza, in quanto si mise in una situazione delicata dal punto di vista legale. Egli agì tuttavia con il consenso dei suoi superiori dellepoca e, secondo quanto accertato dal MPC, non si rese colpevole di alcuna partecipazione a reato, contrariamente alle accuse mosse in particolare da una persona informata sui fatti. Questultima potrebbe ora incorrere in un procedimento per titolo di denuncia mendace.
Il MPC ha archiviato linchiesta di polizia giudiziaria menzionata e informato le autorità coinvolte in Italia, Francia e Brasile sugli esiti delle sue indagini. Per il MPC, il caso è chiuso. Durante le indagini la persona interessata ha goduto della presunzione dinnocenza; ora il sospetto che gravava su di lui non sussiste più.
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