Riforma «Previdenza per la vecchiaia 2020»: maggioranza dei cittadini svizzeri favorevole al pacchetto - la popolazione si differenzia dalla politica
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Zurigo (ots)
L'attuale pacchetto di riforme «Previdenza per la vecchiaia 2020» riscuote consenso tra la popolazione. Il 62 per cento si dichiara in linea di principio d'accordo, contro una minoranza del 28 per cento che si esprime contro. Questi sono i sorprendenti risultati di un'inchiesta rappresentativa effettuata da Pro Senectute Svizzera.
Nel mese di ottobre, l'Istituto di ricerche GFS Berna ha intervistato, su mandato di Pro Senectute Sviz-zera, 2'700 aventi diritto al voto in merito alla riforma «Previdenza per la vecchiaia 2020». I risultati parlano chiaro: due terzi sono favorevoli alla riforma proposta dal Consiglio federale.
A pesare in maniera decisiva sull'ampio consenso espresso dai cittadini svizzeri, è stata l'idea dell'elaborazione di un pacchetto integrale che, ritenuto equilibrato, gode di un alto grado di fiducia. In questo modo i costi della riforma vengono equamente ripartiti senza dover ricorrere a diminuzioni di rendite. L'approvazione della riforma per la vecchiaia 2020 si estende attraverso tutti i ceti sociali e appartenenze partitiche. Com'era lecito attendersi, il sostegno più convinto risiede tra le forze am-bientaliste e di sinistra. Tuttavia, la proposta beneficia anche dell'appoggio degli ambienti borghesi e persino dei simpatizzanti dell'UDC.
Werner Schärer, direttore di Pro Senectute Svizzera, esprime la sua soddisfazione: «I cittadini giudica-no in modo differente rispetto ad alcuni politici. Il pacchetto integrale è ragionevolmente sensato ed è comprensibile per la popolazione. Questo dovrebbe far riflettere quei politici che vogliono sgretolare il progetto. La riforma delle rendite 2020 merita il pieno sostegno da parte di tutte le forze responsabili di questo Paese».
L'aumento dell'imposta sul valore aggiunto e l'età pensionabile portata a 65 anni per le donne, ot-tengono i maggiori consensi (il 53% rispett. il 62%). Le due misure sono indispensabili, se non si vuole arrivare a un taglio delle prestazioni delle rendite. Il 78 per cento delle persone intervistate, infatti, si è espresso contro un simile taglio.
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