economiesuisse - Le compensazioni di CO2 all'estero sono possibili
Zürich (ots)
La pressione politica ha dato i suoi frutti
L'economia svizzera ha operato con successo negli ultimi anni a favore della protezione del clima e intende mantenere questo impegno anche in futuro. Le imprese devono dunque disporre di condizioni quadro adeguate, come quelle previste dall'attuale legge sul CO2. economiesuisse ha seguito con occhio critico l'elaborazione della nuova legge sul CO2. Il progetto adottato oggi in votazione finale rappresenta un passo indietro, poiché non permetterà di raggiungere gli obiettivi stabiliti nell'ambito della politica del clima e poiché contiene numerose contraddizioni. Nel corso delle deliberazioni, il Parlamento ha tuttavia chiarito dei punti importanti nell'interesse delle imprese svizzere e dei posti di lavoro:
Anche in futuro rimarrà possibile per le imprese compensare le emissioni all'estero, nell'ambito del commercio europeo dei titoli d'emissioni, sia per i grandi produttori di CO2, sia a titolo facoltativo per le imprese di piccola dimensione. Questo diminuirà leggermente gli oneri finanziari che gravano sulle imprese svizzere, nonché le distorsioni della concorrenza nei confronti dei loro rivali europei.
Il contributo dell'economia alle riduzioni delle emissioni non è stato aumentato nell'ambito del processo legislativo, ma rimane di 0,8 milioni di tonnellate su un totale di 10,5 milioni, come prevedeva il messaggio del Consiglio federale.
Occorre inoltre mantenere la possibilità per le imprese che si impegnano volontariamente nella protezione del clima di farsi esentare dalla tassa sul CO2. Gli obiettivi di riduzione delle diverse imprese continueranno a tener conto del loro potenziale effettivo e dell'economicità delle misure.
La legge rinuncia ad introdurre una tassa d'incitamento sui carburanti.
Tenuto conto del contesto internazionale in materia, sarebbe stato più ragionevole rinunciare ad una nuova legge e prolungare quella esistente fino al 2020. Tuttavia, i miglioramenti e i chiarimenti apportati al progetto da economiesuisse hanno incitato il Comitato direttivo ad abbandonare l'idea di un referendum. Affinché la volontà del legislatore sia rispettata, l'economia seguirà attentamente e con occhio critico la trasposizione della legge sul CO2 a livello di ordinanza - sulla base delle decisioni prese.
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Angelo Geninazzi
Responsabile economiesuisse per la Svizzera italiana
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