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EJPD: Nessun indizio di tortura o maltrattamenti gravi Rapporto del Comitato europeo per la prevenzione della tortura e risposta del Consiglio federale

Berna (ots)

13.12.2004. Il Consiglio federale ha preso atto con
soddisfazione del fatto che il Comitato per la prevenzione della 
tortura non abbia riscontrato alcun indizio di tortura o 
maltrattamenti gravi in occasione della sua ultima visita in 
Svizzera. Inoltre, alcune delle raccomandazioni formulate dal 
comitato sono già state attuate, come rileva il Consiglio federale 
nella sua risposta al rapporto del suddetto comitato.
Dal 20 al 24 ottobre 2003 una delegazione del Comitato europeo per 
la prevenzione delle torture e delle pene o trattamenti inumani o 
degradanti (CPT) ha visitato la sezione del carcere dell’aeroporto 
di Zurigo-Kloten che ospita le persone in attesa del rinvio forzato 
(carcere n° 2) e la zona di transito dell’aeroporto di Zurigo- 
Kloten. Già al termine della sua visita, la delegazione ha 
comunicato a rappresentanti della Confederazione e del Cantone di 
Zurigo di non aver constatato alcun indizio di tortura o 
maltrattamenti gravi. Nel rapporto presentato al Consiglio federale 
nel marzo 2004, il Comitato si è espresso dettagliatamente in merito 
alle condizioni riscontrate nel carcere in vista del rinvio forzato 
e nella zona di transito e ha rivolto una serie di raccomandazioni, 
commenti e richieste di informazione alle autorità svizzere.
Le persone sono trattate bene
Secondo la delegazione, non sono emersi casi di maltrattamento di 
detenuti da parte del personale penitenziario nel carcere n° 2 né di 
stranieri detenuti nel Centro per passeggeri inammissibili (“INAD”) 
o negli spazi destinati ai richiedenti l’asilo da parte del 
personale di sorveglianza, rileva con soddisfazione il Consiglio 
federale nella sua risposta. Anzi, numerosi detenuti, “INAD” e 
richiedenti l’asilo hanno espresso giudizi positivi sul trattamento 
a loro riservato dal personale.
Esame medico
Nella risposta redatta congiuntamente con le autorità del Cantone di 
Zurigo, il Consiglio federale illustra le misure adottate o previste 
per attuare le raccomandazioni del comitato. Quest’ultimo auspica, 
tra l’altro, che ogni straniero il cui rinvio non è andato a buon 
fine sia sottoposto a un esame medico. Immediatamente dopo la visita 
del CPT, sono state adottate misure per concretizzare tale 
raccomandazione. Inoltre, in seguito a un’altra raccomandazione del 
comitato, dall’inizio del 2005 gli "INAD" e i richiedenti l’asilo 
trattenuti nella zona di transito dell’aeroporto per un periodo 
prolungato avranno la possibilità di uscire all’aria aperta una 
volta al giorno. Il rapporto del Consiglio federale risponde inoltre 
ai commenti e alle richieste di informazione formulati dal comitato.
Il Comitato per la prevenzione della tortura si fonda sulla 
"Convenzione europea per la prevenzione della tortura e delle pene o 
trattamenti inumani o degradanti", adottata su iniziativa della 
Svizzera e ratificata da 45 Stati membri del Consiglio d’Europa. Il 
CPT organizza, in tutta indipendenza, visite regolari negli Stati 
membri. La Svizzera è già stata visitata nel 1991, nel 1996 e nel 
2001. Il comitato non vuole rivestire il ruolo di accusatore; 
auspica al contrario di migliorare, laddove necessario, le 
condizioni di detenzione degli Stati visitati grazie a una proficua 
collaborazione con le loro autorità competenti.
È possibile consultare la risposta del Consiglio federale sul sito 
dell’Ufficio federale di giustizia (http://www.ofj.admin.ch/) 
cliccando su "Servizi" / "Esecuzione delle pene e misure".
Per ulteriori informazioni:
Shishu von Barnekow Meyer, Ufficio federale di giustizia, tel. 031 / 
322 40 91

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