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Bundesamt f. Umwelt, Wald und Landschaft

Raccomandazioni sulle strutture a forte affluenza Aria più pulita grazie ad una pianificazione coordinata

Berna (ots)

Berna, 9 giugno 2004
Quali sono i luoghi più adatti per costruire nuovi centri 
commerciali, mercati specializzati o impianti per il tempo libero? 
Le raccomandazioni pubblicate dall’UFAFP e dall’ARE aiuteranno i 
Cantoni a progettare le strutture a forte affluenza in aree idonee, 
limitando il più possibile l’incremento del traffico ed il 
conseguente inquinamento dell’aria. A tal fine, il piano direttore 
cantonale ed il piano di provvedimenti contro l’inquinamento 
atmosferico dovranno essere armonizzati tra loro già nelle prime 
fasi della pianificazione. La consultazione sulle raccomandazioni si 
concluderà alla fine di agosto. Grandi centri commerciali e mercati 
specializzati sono stati costruiti negli anni scorsi in aperta 
campagna, lontano dagli agglomerati urbani, provocando un forte 
aumento del traffico individuale e, di conseguenza, anche 
dell’inquinamento atmosferico. Il 10 per cento dei chilometri 
complessivi percorsi dai veicoli individuali è imputabile a tali 
strutture a forte affluenza, che accentuano inoltre la 
frammentazione del territorio e richiedono la costruzione di nuove 
strade. L’ubicazione di queste strutture lontano dai centri abitati 
è pertanto da evitare sia dal punto di vista della protezione 
ambientale sia a livello di pianificazione del territorio. Ecco i 
requisiti proposti per le strutture a forte affluenza: • ubicazione 
all’interno delle aree urbane esistenti ed in prossimità dei centri 
abitati, in modo da favorire lo sviluppo degli insediamenti verso 
l’interno; • collegamenti interessanti ed efficienti con i trasporti 
pubblici per limitare al minimo il traffico individuale motorizzato. 
In tal modo, in caso di grandi progetti, si riducono al minimo i 
chilometri complessivi percorsi, l’inquinamento atmosferico ed il 
fabbisogno di spazio per il traffico motorizzato. Aiuto per i 
Cantoni La sempre più frequente costruzione di strutture a forte 
affluenza lontano dagli agglomerati urbani, in contrasto con i 
principi della pianificazione del territorio, non è riconducibile 
alla politica di lotta contro l’inquinamento atmosferico. Come 
mostrato da uno studio condotto nel 2002 (cfr. riquadro 2), infatti, 
non esiste alcuna contraddizione tra gli obiettivi di tale politica 
e la pianificazione del territorio. Tuttavia, per poter garantire 
un’ubicazione adeguata di queste grandi strutture, è necessario 
coordinare meglio le disposizioni in materia di protezione dell’aria 
e la pianificazione del territorio. E tale armonizzazione non deve 
avvenire al momento dell’autorizzazione di un impianto, bensì molto 
prima, coordinando fra loro i contenuti del piano direttore 
cantonale e quelli del piano di provvedimenti contro l’inquinamento 
atmosferico. La possibile procedura da seguire viene indicata ai 
Cantoni dalle nuove raccomandazioni dell’UFAFP e dell’ARE, redatte 
in stretta collaborazione con le amministrazioni cantonali stesse. 
Si tratta di un documento che, oltre a presentare il compito da 
adempiere, gli strumenti per la risoluzione dei problemi e le 
diverse fasi di lavoro, fornisce anche esempi concreti di 
procedimenti seguiti da singoli Cantoni. Quando un Cantone pianifica 
le ubicazioni di future strutture a forte affluenza deve 
innanzitutto, in funzione dello sviluppo auspicato per il proprio 
territorio, rilevare dati sull’inquinamento atmosferico ed elaborare 
previsioni relative al traffico nonché alle possibili immissioni. È 
inoltre importante definire al contempo i requisiti che, a livello 
di pianificazione del territorio, le ubicazioni di volta in volta 
scelte devono soddisfare, come ad esempio la vicinanza ai mezzi 
pubblici e ai potenziali clienti o l’accessibilità da parte del 
traffico lento. Le ubicazioni idonee dal punto di vista della 
pianificazione del territorio vanno in seguito armonizzate con i 
requisiti fissati ai fini della protezione dell’aria. In fasi di 
lavoro successive si definiscono poi le ubicazioni in cui risulta 
possibile un coordinamento tra le disposizioni contro l’inquinamento 
atmosferico e la pianificazione del territorio. Per tali ubicazioni 
i Cantoni possono anche stabilire in che modo limitare l’aumento 
dell’inquinamento stesso. Alcuni esempi riportati nelle 
raccomandazioni rivelano che, in tale contesto, il contingentamento 
dei tragitti è la soluzione più praticabile, sebbene non vengano 
escluse altre possibilità. Si tratta in particolare di stabilire la 
quantità massima di chilometri supplementari percorsi (numero dei 
tragitti percorsi dai clienti moltiplicato per la lunghezza di detti 
tragitti) che le strutture a forte affluenza possono generare. Nel 
caso dei grandi progetti che, grazie ad un’ubicazione ideale, sono 
più vicini ai propri clienti (e richiedono pertanto tragitti più 
brevi), può ad esempio essere fissato, a parità di chilometri 
percorsi, un numero di tragitti maggiore. Dei modelli di 
contingentamento dei tragitti vengono già impiegati nei Cantoni di 
Berna e Soletta (cfr. riquadro 1). Per garantire alle 
raccomandazioni il più ampio sostegno possibile è stata avviata la 
relativa consultazione presso gli ambienti interessati, che potranno 
esprimersi in merito entro il 31 agosto 2004. UFAFP UFFICIO FEDERALE 
ARE UFFICIO FEDERALE DELL’AMBIENTE, DELLE FORESTE DELLO SVILUPPO E 
DEL PAESAGGIO TERRITORIALE Servizio stampa Servizio d’informazione 
Informazioni • Gérard Poffet, vicedirettore dell’UFAFP, tel. 031 324 
78 60 • Christoph Zäch, capo della Divisione giuridica dell’UFAFP, 
031 322 93 54 • Rudolf Menzi, servizio d’informazione dell’ARE, tel. 
031 322 40 55 Pubblicazione La pubblicazione può essere scaricata in 
formato PDF (in tedesco e in francese) dai seguenti siti: 
http://www.ambiente- 
svizzera.ch/buwal/it/medien/presse/artikel/20040609/01090/index.html 
Internet http://www.ambiente-svizzera.ch http://www.are.admin.ch 
Riquadro 1: modelli di contingentamento dei tragitti nei Cantoni di 
Berna e Soletta • Canton Berna: le previsioni relative al traffico 
partono dal presupposto che, nei prossimi 15 anni, esso non potrà 
aumentare di oltre l’8 per cento (pari a 1,3 milioni di chilometri 
vettura al giorno). Secondo il contingentamento fissato per i 
tragitti, il 56 per cento di tale traffico supplementare dovrà 
essere riservato allo sviluppo di base (zone residenziali, aumento 
generale del traffico) ed il 44 per cento alle strutture a forte 
affluenza, ovvero quei grandi progetti che generano oltre 2'000 
tragitti al giorno. • Canton Soletta: nei prossimi 15 anni il 
traffico individuale nel Canton Soletta potrà aumentare al massimo 
di 340'000 chilometri vettura al giorno. Le strutture a forte 
affluenza potranno generare, a seconda della zona, da 400 a 1'500 
tragitti giornalieri. Ciò significa che, su un totale di 500 vetture 
al giorno, sia allo sviluppo di base che alle strutture a forte 
affluenza sarà riservato il 50 per cento dei tragitti contingentati.
Riquadro 2: nessun conflitto di obiettivi tra la legislazione contro 
l’inquinamento atmosferico e quella relativa alla pianificazione del 
territorio Secondo quanto affermato in due mozioni adottate dal 
Parlamento nel 1998 e nel 1999, la sempre più frequente costruzione 
di strutture a forte affluenza in zone periferiche sarebbe da 
imputare in primo luogo alla legislazione contro l’inquinamento 
atmosferico. Le misure previste in tale ambito, finalizzate alla 
limitazione del traffico motorizzato (ad es. mediante una riduzione 
dei parcheggi), costringerebbero infatti gli investitori a 
realizzare i loro progetti lontano dai centri abitati. Qualora gli 
obiettivi della pianificazione del territorio e quelli della lotta 
contro l’inquinamento atmosferico risultassero in conflitto tra 
loro, sarebbe necessario, sempre secondo le suddette mozioni, 
adeguare le relative prescrizioni. In pratica, tuttavia, questo 
presunto conflitto si verifica solo in rari casi, come dimostrato 
dal rapporto di base "Publikumsintensive Einrichtungen – Verbesserte 
Koordination zwischen Luftreinhaltung und Raumplanung") realizzato 
da un esperto nel novembre del 2002 con la collaborazione dell’UFAFP 
e dell’ARE. Secondo tale rapporto, le prescrizioni contro 
l’inquinamento atmosferico sono abbastanza flessibili e permettono 
ai Cantoni di armonizzare la loro politica in materia con lo 
sviluppo territoriale auspicato. Pertanto, non è necessaria alcuna 
modifica della legislazione contro l’inquinamento atmosferico. I 
Cantoni devono però coordinare meglio l’applicazione di quest’ultima 
con quella delle disposizioni relative alla pianificazione del 
territorio.

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