Dép. fédéral des affaires étrangères
Gli effetti dell'aiuto allo sviluppo sull'economia svizzera: Involontari ma apprezzati
Berna (ots)
L'aiuto svizzero allo sviluppo fa prioritariamente fronte ai bisogni delle popolazioni e dei paesi più poveri tra quelli in via di sviluppo. Esso procura però benefici anche alla stessa economia svizzera. È quanto conferma uno studio realizzato su incarico della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC). Secondo i risultati di tale studio, ogni franco destinato all'aiuto allo sviluppo genera in Svizzera un reddito che va da franchi 1.40 a 1.60. Inoltre, il numero di posti di lavoro collegati al settore dell'aiuto allo sviluppo è stimato ad una cifra che va dai 13 ai 18 mila. La Svizzera è uno dei paesi in cui gli effetti della cooperazione allo sviluppo hanno la massima portata sull'economia nazionale.
Per raggiungere l'obiettivo che le è stato assegnato nel campo dalla lotta alla povertà, la cooperazione svizzera allo sviluppo tiene conto delle necessità espresse dai suoi partner dei paesi in via di sviluppo nei loro sforzi tesi a migliorare la situazione delle popolazioni locali. I beni ed i servizi finanziati non provengono necessariamente dalla Svizzera (l'aiuto elvetico non è legato ad acquisti effettuati in Sviz-zera), in quanto la scelta è basata su criteri qualitativi, economici, funzionali, e sulla possibilità di operare con forze locali. L'applicazione di questi criteri, che sono poi quelli delle organizzazioni inter-nazionali alle quali la Svizzera versa dei contributi, favoriscono importanti e positive ricadute sull'economia svizzera. Il nostro paese è in effetti in grado di offrire beni e servizi competitivi, capaci di soddisfare pienamente le richieste fornite dai paesi in via di sviluppo. Sono queste, le conclusioni di uno studio realizzato su mandato della DSC dall'Istituto universitario di studi sullo sviluppo (IUED) di Ginevra e dall'Università di Neuchâtel.
Globalmente, si calcola che ogni franco speso dalla Confederazione nel campo della cooperazione allo sviluppo generi un aumento del prodotto interno lordo (PIL) che si situa ad un valore che va da franchi 1.40 a 1.60. Dunque, un budget di 1,3 miliardi di franchi, come quello del 1998, ha generato sulla nostra economia un impatto quantificabile in un valore che va da 1,8 a 2,0 miliardi di franchi. Dif-ferenze sono state verificate tra l'aiuto bilaterale - nello specifico, ogni franco genera un valore che va da franchi 1.15 a 1.25 - e l'aiuto multilaterale, per il quale si è trovato che l'effetto economico gene-rato varia da franchi 1.70 a 1.90.
La cooperazione allo sviluppo e l'aiuto umanitario hanno inoltre fatto registrare positivi effetti sullo specifico settore dell'occupazione in Svizzera. Lo studio ha permesso di stabilire che ad essi e legato un numero di posti di lavoro che va dai 13 ai 18'000.
Se paragonati a quelli di uno studio analogo riguardante i dati del 1990, 1992 e 1994, questi rallegranti risultati appaiono tuttavia leggermente inferiori (da 15 a 20 centesimi per ciò che riguarda gli effetti sul PIL, e per circa 5 mila unità rispetto al numero di posti di lavoro). Ciò si spiega soprattutto con la di-minuzione degli acquisti in Svizzera e per una certa qual riduzione del volume dell'aiuto pubblico allo sviluppo.
D'altronde, si può tranquillamente ammettere che l'economia svizzera si fa conoscere tramite la sua cooperazione allo sviluppo, trovando nuovi clienti, le cui ordinazioni sono finanziate da fonti diverse da quelle della cooperazione. Uno studio econometrico effettuato sul periodo che va dal 1970 al 1996 indica che ogni punto percentuale d'aumento dell'aiuto si è tradotto in un incremento medio dello 0,37 % delle esportazioni svizzere. Uno studio tedesco è arrivato, per lo specifico caso della Germania, alle stesse conclusioni. E se nella valutazione si fosse tenuto conto degli effetti sull'economia svizzera, i risultati sarebbero stati ancora più favorevoli.
il testo è inquadrato: Lo studio "Effets économiques de l'aide publique au développement en Suisse, Etude pour 1998, Rapport final" ("Effetti economici in Svizzera dell'aiuto pubblico allo sviluppo per il 1998, Rapporto finale") è stato realizzato, su mandato della Direzione dello sviluppo e della co-operazione (DSC), dall'Istituto universitario di studi sullo sviluppo (IUED) di Ginevra e dall'Università di Neuchâtel.
Analizzando i dati del 1998, si è cercato di esaminare le ricadute della cooperazione allo svilup-po e dell'aiuto umanitario sull'economia svizzera. Considerando in particolare: a) l'impatto di-retto della cooperazione bilaterale (la totalità dei beni e dei servizi acquistati in Svizzera), b) l'effetto-leva (un contributo federale induce un contributo successivo da parte di un altro ente pubblico, di un'opera di mutua assistenza, di una banca, ecc.), c) l'impatto indiretto della coope-razione multilaterale (la somma dei beni e dei servizi acquistati in Svizzera da parte delle orga-nizzazioni internazionali di sviluppo e di aiuto umanitario) e d) gli effetti indotti, a cascata (ef-fetti moltiplicatori: l'acquisizione di servizi ha un'influenza positiva sul consumo, sul risparmio, sulle imposte, ecc.)
Il sommario e lo studio completo, in lingua francese (96 pagine), possono essere ottenuti presso la Sezione media e comunicazione della DSC (tel.: 031 322 31 09, fax 324 13 48, e-mail: nico-le.mohyla@deza.admin.ch).
Contatto:
Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC), Media e
comunicazione, Sarah Grosjean, portavoce della DSC,
tel. +41 31 323 71 53.