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Schweizerischer Gewerkschaftsbund SGB

Comunicato stampa Berna, 23 maggio 2006 No all’impiego di soldati di milizia alla frontiera!

Berna (ots)

Nell’ambito della consultazione in corso e d’intesa
con la Federazione Svizzera Funzionari di Polizia (FSFP) garaNto, il 
sindacato del personale delle dogane e delle guardie di confine, 
boccia all’unanimità il progetto “Soldati in ferma prolungata al 
corpo guardie di confine”. L’impiego di soldati di milizia alla 
frontiera rappresenta un rischio notevole e insostenibile per la 
sicurezza della popolazione e delle guardie di confine. Né la 
salvaguardia della sicurezza né il comune buon senso giustificano un 
impiego dell’esercito alla frontiera. La popolazione e lo Stato 
devono poter fare affidamento su guardie di confine altamente 
motivate e formate in modo professionale che sono in grado di 
svolgere al meglio i molteplici compiti doganali e di sicurezza alla 
frontiera. Risparmiare sulla sicurezza è risparmiare al posto 
sbagliato.
Il corpo delle guardie di confine (Cgcf) dà un contributo 
fondamentale alla garanzia della sicurezza interna della Svizzera 
attraverso i controlli delle persone alla frontiera e nella zona di 
confine. Per portare a compimento questi compiti impegnativi e 
complessi in modo eccellente la Confederazione e i Cantoni devono 
poter contare su impiegati statali scelti in modo accurato, 
altamente motivati e formati in modo professionale. Se il progetto 
“Soldati in ferma prolungata al corpo guardie di confine” fosse 
realizzato, sarebbe la prima volta dalla seconda guerra mondiale che 
l’esercito impiegherebbe soldati di milizia al confine per un 
periodo prolungato senza una particolare giustificazione legata alla 
sicurezza delle frontiere.
La migliore assicurazione vita è la formazione La migliore 
assicurazione vita per una guardia di confine è la buona formazione 
dei suoi colleghi di lavoro. La formazione di una guardia di confine 
comprende un anno di formazione di base e 4 anni di perfezionamento 
professionale. I soldati in ferma prolungata sono invece soldati di 
milizia che svolgono l’intero servizio militare in un unico blocco 
di 10 mesi. L’impiego di soldati in ferma prolungata alla frontiera, 
la cui formazione è insufficiente per questi compiti specifici, 
sottopone la sicurezza delle guardie di confine e della popolazione 
a inutili rischi supplementari.
Siamo contrari a posti di lavoro sottopagati alla frontiera! La 
procedura di selezione prevista non permette di avere informazioni 
sufficienti sulla motivazione delle reclute che decidono di svolgere 
il proprio servizio come soldati in ferma prolungata al Cgcf. I 
soldati in ferma prolungata al confine non ricevono uno stipendio 
per la loro presenza. Con questo progetto la Confederazione 
risparmia circa 3 milioni di franchi all’anno (con un contingente di 
24 soldati in ferma prolungata). Risparmiare sulla sicurezza è 
risparmiare al posto sbagliato. La disparità nella remunerazione 
rappresenta inoltre non solo una discriminazione, ma aumenta il 
pericolo di corruttibilità dei soldati in ferma prolungata e causa 
una notevole perdita di qualità.
È inaccettabile che l’esercito alla ricerca di nuovi compiti nel 
campo della sicurezza interna si allontana sempre di più dalla sua 
vera ragione d’essere mettendo a repentaglio in modo negligente la 
fiducia della popolazione e la reputazione internazionale della 
Svizzera. Come reagirebbero i paesi confinanti di fronte ad una 
presenza di soldati di milizia alla frontiera dopo la recente 
adesione del nostro paese all’accordo di Schengen?
Il corpo guardie di confine deve poter contare oggi più che mai su 
dipendenti statali altamente motivati, formati in modo serio e che 
godono di un ampio consenso interno ed esterno grazie alla loro 
competenza professionale e sociale. Le persone che decidono di 
intraprendere la professione di guardia di confine devono essere 
scelte attraverso la procedura ordinaria d’assunzione basata su 
criteri professionali.
Per ulteriori informazioni:
David Leclerc, vice-presidente comitato centrale garaNto, 
specialista nel campo delle guardie di confine, Tel. 078 763 04 68,  
leclerc@garanto.ch
Robert Küng, segretario comitato centrale garaNto, specialista nel 
campo delle guardie di confine, Tel. 079 677 29 08,  kueng@garanto.ch
Heinz Buttauer, Presidente Federazione Svizzera Funzionari di 
Polizia (FSFP),
Tel. 076 433 16 28,  h.buttauer@vspb.org
Jean-Pierre Monti, Segretario generale Federazione Svizzera 
Funzionari di Polizia (FSFP),
Tel. 041 367 21 21 oder 079 340 78 17,  jp.monti@vspb.org

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